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Cronaca Gualdo Tadino

Precipita da cinque metri di altezza e muore: il datore di lavoro patteggia sei anni di reclusione

Come si legge nel capo d'imputazione, il ragazzo non sarebbe stato avvisato dei gravi pericoli, né sarebbe stato munito delle necessarie protezioni

Aveva sempre detto che avrebbe voluto l'espianto degli organi qualora la sua vita, per mille cause differenti, fosse terminata. E così fu per il giovane operaio di 28 anni, deceduto dopo uno spaventoso incidente sul lavoro. Il ragazzo fece un volo di sei metri dal tetto di una fabbrica mentre stava lavorando con i suoi colleghi per cambiare una parte della vecchia copertura. A nulla valse la corsa verso l'ospedale, il 28enne si spense poco dopo.

Il processo - A due anni da quel tragico incidente la procura di Perugia ha ipotizzato che il datore di lavoro abbia delle responsabilità su quanto successo. Come si legge nel capo d'imputazione, il ragazzo non sarebbe stato avvisato dei gravi pericoli, né sarebbe stato munito delle necessarie protezioni. Nell'udienza di oggi l'uomo di 30 anni ha patteggiato sei anni di reclusione davanti al gup Lidia Brutti.

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