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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Panicale

Panicale: due anni dopo per il Comune il tendone è fuorilegge, ma il Tar blocca la rimozione

L'ente pubblico prima autorizza, poi impone la demolizione: condannato a pagare anche le spese processuali: "Abuso di lieve entità"

Comune di Panicale e Soprintendenza danno il permesso ad un bar di installare un tendone per coprire i tavolini sulla piazza. Poi il dietrofront e l’ordine di smontare tutte.

Contro il provvedimenti di “demolizione, ovvero la rimozione della tenda a muro con braccio retrattile installata a protezione dell'area esterna destinata ai tavoli per la mescita di attività ricettiva bar/ristorante”, il titolare del locale nella piazza principale del paese, fa ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria, assistito dall’avvocato Alessandro Formica, chiedendo la sospensione cautelare dell’ordine di rimozione.

Da una parte ci sono motivi prettamente economici: il tendone serve a proteggere i turisti che con l’avvicinarsi della bella stagione hanno ripreso a viaggiare, dall’altro l’inspiegabile cambio di opinione da parte del Comune che prima ha autorizzato e poi ha intimato la rimozione della tenda a muro con braccio retrattile senza addurre particolari motivazioni per poi nemmeno costituirsi in sede di giudizio davanti al Tar.

Dello stesso parere i giudici amministrativi che hanno concesso la sospensione cautelare del provvedimento di demolizione esprimendosi anche sulla “esiguità degli abusi contestati che non appaiono tali da giustificare l’ordine demolitorio impugnato”, rimandando al 18 ottobre la discussione di merito (anche se gli esiti della decisione appaiono anticipati).

I giudici hanno condannato l’ente comunale al pagamento delle spese processuali della fase cautelare.

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