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Palpeggiatore seriale in manette: "Non riusciva a fermarsi: attacchi fulminei ma pericolosi"

Attacchi rapidi, palpeggiamenti vari e poi la fuga ma per i magistrati quel modo di operare doveva essere fermato con l'arresto e l'invio subito a Capanne. Ecco l'analisi degli inquirenti su quei raptus sessuali che non era riuscito a controllare nemmeno dopo essere stato fermato per un controllo la prima volta

Gli inquirenti ne sono certi: il palpeggiatore seriale non era in grado di frenare quelle molestie fulminee che si abbattevano su donne dai 50 ai 18 anni che venivano incontrate per caso lungo le vie del centro storico di Perugia. Nell'ordinanza di arresto del pasticcere perugino di 46 anni si legge: "La serialità degli episodi indicano l'insopprimibile bisogno di dare sfogo a pulsioni sessuali incontrollate, in modo gravemente invasivo  della sfera intima altrui". In poche parole non era in grado di fermarsi.

E infatti anche dopo essere stato fermato la prima volta "per accertamenti" era riuscito a rimanere buono solo per alcuni mesi e poi aveva recuperando molestando fino a due donne a settimana. Per l'arresto e il trasporto a Capanne hanno pesato molto i due episodi di violenza che hanno spedito al pronto soccorso due vittime: una delle quali ha riporto la frattura di alcune vertebre dopo essere stato sbattuta a terra una volta ribellatesi ai palpeggi: "Sorprendeva le vittime in modo del tutto inaspettato e agendo in modo fugace ma comunque assai energico (tanto da aver cagionato lezioni alle vittime), così da annullare  nelle vittime qualsivoglia reazioni e determinando in loro un senso di vulnerabilità e di paura".

Animalesco e pericoloso era anche il suo modo di operare: "Colpendo le vittime sempre alle spalle, proprio come fossero prede". Il 46enne perugino è stato incastrato anche dagli abiti - segnalati dalle vittime - che sono stati ritrovati nella sua abitazione: ovvero un giubbotto K-way di colore azzurro, con cappuccio e scarpe ginniche nelle giornate piovose, che alternava con un abbigliamento più pesante nei mesi invernali, con un giubbotto tipo ‘Woolrich’ di colore scuro, ed un cappellino di lana con una sciarpa  per celare il volto e rendere difficoltoso il riconoscimento. Il pasticcere negli anni '90 aveva avuto una denuncia per molestie ma tutto era rientrato.

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