Ospedale di Perugia, nuovo percorso per le "gravidanze a basso rischio": è Agnese la prima nata
Questo modello avanzato di autonomia ostetrica è presente in Italia solo in altri quattro punti nascita
La sola differenza tra il nuovo percorso e le Stanze di Lucina riguarda la presenza di familiari e gli orari di visita . Il progetto prevede comunque che sarà accolto la richiesta di partoanalgesia in qualsiasi momento la donna dovesse richiederlo, richiesta che comporterà l’uscita dal percorso inizialmente intrapreso. Oltre all’allineamento alle “buone pratiche cliniche” affidandosi all’alta professionalità ostetrica, il progetto vuole favorire la concentrazione di risorse specifiche all’assistenza alle gravidanze ad alto e altissimo rischio, provenienti da tutta la regione e dai Comprensori extraregionali limitrofi, attività che si è intensificata negli ultimi anni.
Questo modello avanzato di autonomia ostetrica è presente in Italia solo in altri quattro punti nascita: Centro dell’ospedale San Martino di Genova, Sant’Anna di Torino, Santa Margherita Ospedale Careggi di Firenze e Policlinico di Modena. Due rappresentanti ostetriche dell’Azienda ospedaliera di Perugia , Ivana Baldassarri e Simona Freddio, sono state chiamate a far parte della commissione nazionale attiva presso il Mini stero della Salute per la stesura di un piano nazionale per uniformare tali percorsi negli ospedali di tutta Italia.
La partenza del nuovo percorso è stata anche l’occasione per il direttore della struttura Epicoco di ricordare come il tasso dei “ cesarei” nel 2017 , sceso al 25,9% con l’evidenza del 16,5% nei primari). “Risultati di rilievo – fa sapere - vengono ottenuti anche in campo chirurgico dove, grazie a tecnologia e innovazione, circa l’85% dell’ attività viene eseguita con tecnica mininvasiva attraverso la laparoscopia e con l’utilizzo del robot di ultima generazione, anche e soprattutto nella cura dei tumori, per i quali, anche attraverso la tecnica del “linfonodo sentinella”, la degenza si limita a 24-72 ore con breve convalescenza delle pazienti per consentire l’inizio delle eventuali terapie, chemio o radio, in tempi brevissimi, aumentandone l’efficacia”.