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Cronaca

Spari intimidatori, fiumi di coca e armi da guerra: chiesti 110 anni per 22 imputati

Ventisei imputati (4 hanno scelto il rito ordinario) e 22 richieste di condanna da parte del pm. Tra i reati contestati associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, estorsione, minacce e detenzione di armi da guerra

Non solo fiumi di cocaina nascosta nei trolley, ma anche spari intimidatori contro le vetrine di alcuni esercizi commerciali nella periferia perugina, detenzione di armi, estorsioni, minacce, incendi e spaccio. Sono questi i reati contestati, a vario titolo, a 27 persone finite sotto la lente della giustizia in merito all'operazione "Trolley", che prende spunto da "Quarto Passo", l'organizzazione criminale ora alla sbarra.

La procura, per i 22 imputati che hanno scelto il rito abbreviato, ha chiesto complessivamente 110 anni di carcere (quella più alta è di 18 anni), mentre nella scorsa udienza, per 4 imputati (rito ordinario) sono state formulate le richieste di rinvio a giudizio. 

 Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione di armi, incendio, fabbricazione di “armi da guerra”, estorsione, spaccio. In particolare secondo la ricostruzione della procura “mediante l’utilizzo di due bottiglie incendiarie “tipo molotov” (contenenti liquido infiammabile) cagionavano l’incendio di una autovettura” In un’altra occasione, “fabbricavano e detenevano portandole in luogo pubblico quattro bottiglie incendiare di vetro costituenti ordigni esplosivi, accese e lanciate all’interno di una proprietà.“

Droga, armi, cocaina, intimidazioni: il potere dell’N’ndragheta che aveva messo le mani sull’Umbria. Dagli spari i contro i negozi e minacce per non far rivelare nulla alle forze dell'ordine: su minaccia di uccidere e violentare i proprietari, (...) facendo rinvenire in tre distinte occasioni dei fiori, delle interiora di animale ed un pezzo di legno, simboli rispettivamente di un morto che cammina, della vicinanza dell'evento omicidiario e della bara"- si legge sulle carte della procura.

La coca invece viaggiava sulla linea di autobus Rossano-Perugia: la spedizione dalla Calabria di valigie contenenti "considerevoli" quantità di panetti di cocaina, che poi venivano ritirate presso la stazione autobus di Piazza Partigiani. Droga che poi veniva confezionata e ceduta a terzi per essere immessa nel mercato della droga. 

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