rotate-mobile
Cronaca

L'operazione dei Ros contro gli anarchici: le bombe si fabbricavano in Umbria

L'inchiesta "Ardire" che ha smantellato il nuovo terrorismo internazionale con basi in Italia, Spagna e Grecia. I collegamenti, le accuse, gli arrestati (ben 4 gli umbri, due di Perugia)

Pacchi bomba, attentati a sedi internazionali e carceri e infine anche gli spari al manager dell'Ansaldo Adinolfi. In poche parole anarchici che hanno abbracciato il terrorismo internazionale per condurre la loro battaglia alle istituzioni democratiche Italiane, greche ed europee in genere. Un salto di qualità che lo Stato, secondo il capo dei Ros, generale Ganzer, è stato in grado di smantellare con una super-operazione che ha portato ad una decina di arresti, 24 indagati alcuni dei quali già in carcere. E notizia dell'ultima ora il fronte anarchico-insurrezionalista aveva anche contatti con schegge impazzite dell'Eta. 

DA PERUGIA - L'indagine partita dalla Procura di Perugia - che per fatti passati indagava sulle cellule anarchiche - ha trovato importanti conferma su una parte delle cellulle anarchiche che ha abbracciato il terrorismo: i contatti diventati collaborazione fattiva con il movimento greco delle Cinque Frecce di Fuoco. Secondo aspetto: i "militari" dell'organizzazione eseguivano gli ordini che arrivavano direttamente dai "compagni" in carcere. 
 
L'ASSE ITALIA-GRECIA-SPAGNA - La Task-force dell'operazione "Ardire" ha documentato i legami tra Italia e Grecia, fin dalla stesura del simbolo unico che ha rivendicato i vari attentati. "Gli arresti di oggi rappresentano una risposta ampiamente qualificata dello Stato alla minaccia anarco-insurrezionalista". Lo ha detto il capo del Ros, generale Ganzer, nel corso della conferenza stampa in corso a Perugia "E' stata accertata  la saldatura transnazionale tra la componente italiana del Fai e la componente greca che inviò plichi a leader europei tra cui Silvio Berlusconi e che si riconoscono nella sigla 'Cospirazione delle cellule di fuoco'".
 

Operazione anti-terrorismo: i documenti e i personaggi


 
IN UMBRIA IL MATERIALE ESPLOSIVO - Ed il gruppo era pronto a colpire di nuovo: nell'abitazione di Giulia Marziale, residente a Terni ma arrestata in Abruzzo, sono stati trovati tutti i tasselli per fare degli ordigni atti ad uccidere e creare caos. Sequestrate lampadine senza vetro ma con i bulbi funzionanti - ottimi per l'innesco di pacchi bomba -, molle meccaniche,chiodi. bulloni e tanto materiale elettrico. Gli elementi base previsti nel clandestino manuale dell'anarco-esplosivista che si trova e si può scaricare in internet. Sequestrato anche il manuale anarchico intitolato: "A ognuno il suo; 1000 modi per sabotare questo mondo".
 
IN MANETTE DUE PERUGINI - Un ruolo fondamentale nell'accordo tra cellulle anarchiche è stato giocato da  Sergio Maria Stefani, 31 anni, romano residente a Perugia; Paola Francesca Iozzi, 31 anni, marchigiana ma domiciliata a Perugia. Poi ci sono anche altri umbri: Giulia Marziale, 33 anni, abruzzese domiciliata a Terni; Alessandro Settepani, 25 anni, di Orvieto e residente a Montegabbione (Terni). Gli altri arrestati sono:    Elisa Di Bernardo, 36 anni di Brescia e residente a Pisa; Katia Di Stefano, 29 anni di Firenze, domiciliata a Roma; Stefano Gabriele Fosco, 49 anni, nato in Argentina e residente a Pisa.; Giuseppe Lo Turco, 22 anni, di Catania ma domiciliato a Genova. Arrestati all'estero Marco Camenisch, svizzero di 60 anni e Gabriel Pombo Da Silva, 44 anni, spagnolo detenuto in Germania. L'accusa contestata ai dieci arrestati è di terrorismo con finalità internazionali. Più i reati per i vari attentati singoli: nel 2009 alla Bocconi, al Cie di Gradisca d'Isonzo; al dg di Equitalia a Roma, la Deutsche Bank di Francoforte e l'Ambasciata greca di Parigi nel 2011.
 
LA RICOSTRUZIONE DEL GIP "Un'associazione sovversiva articolata in più cellule decentralizzate che si relazionano in modo informale anche attraverso l'utilizzo della rete internet". Cosi' il gip di Perugia definisce nell'ordinanza con cui ha disposto l'arresto di dieci persone e la perquisizione di altre 24, la "Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario". L'associazione eversiva avrebbe mosso i primi passi nel 2003, rivendicando l'attentato all'allora presidente della Commissione europea, Romano Prodi. Il patto tra anarchici si basa su "mutuo appoggio che lega i gruppi e le individualità aderenti, la solidarietà rivoluzionaria e l'adesione alle campagne rivoluzionarie". 
 
IL CASO ADINOLFI Non ci sono accuse dirette o reati contestati per la gambizzazione del manager Adinolfi a Genova. Ma soltanto perchè il procedimento riguarda altra Procura e fascicolo. Comune dalla inchiesta Ardire arriveranno a Genova importanti spunti, nomi e collegamenti per risalire agli spari. "E' un'indagine distinta dalla nostra " ha spiegato il generale Ganzer "ma possiamo dire soltanto che da oggi siamo più fiduciosi per gli esiti dei fatti di Genova".
 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'operazione dei Ros contro gli anarchici: le bombe si fabbricavano in Umbria

PerugiaToday è in caricamento