Omicidio Polizzi, il "tesoretto" dei Menenti non potrà essere venduto: sequestro confermato
E' stato respinto il ricorso per dissequestrare i beni della famiglia Menenti - 1milione 500mila euro - accusati dell'omicidio di Alessandro Polizzi. C'è il rischio di svendita per non pagare eventuali risarcimenti alle parti civile
Il tesoretto della famiglia Menenti - Riccardo e Valerio accusati dell'omicidio di Alessandro Polizzi - non potrà essere venduto fino a quando non sarà terminato il processo dove si annuncia la costituzione di diverse parti civile che richiederanno risarcimenti importanti.
La confisca di 1milione 500mila euro (in beni immobili) è stata convermata dal giudice Ombretta Paini del tribunale civile di Perugia dopo il ricorso dei legali degli indagati. C'è il rischio che padre e figlio - ha sostenuto il magistrato - potrebbero vendere i beni di loro proprieta', dal carcere potrebbero rilasciare una procura a vendere in favore di chicchessia.
Il sequestro è stato deciso dal giudice del tribunale civile di Perugia su richiesta dei legali della ex fidanzata di Valerio e della vittima del delitto, a tutela di eventuali risarcimenti che dovessero essere decisi al termine del procedimento penale per l'omicidio di Alessandro Polizzi e il ferimento di Julia Tosti.