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Cronaca

Omicidio Polizzi, la Cassazione scrive la parola fine: i Menenti tornano in carcere, Riccardo per sempre

La decisione presa dalla Suprema Corte nel primo pomeriggio di oggi. I due sono attualmente liberi

Confermate le condanne in Cassazione per il delitto di Alessandro Polizzi: ergastolo per Riccardo Menanti (il padre e autore materiale dell'omicidio) e 16 anni e mezzo per Valerio Menenti (il figlio). Rigettati dalla corte tutti i ricorsi degli avvocati della difesa. Entrambi sono liberi e quindi torneranno in carcere: Valerio per scontare gli anni previsti dalla sentenza mentre il padre dovrà affrontare il carcere a vita. La quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Maria Vessichelli, chiude oggi una drammatica pagina giudiziaria tutta perugina. E si cancella anche il ritorno in libertà, per un cavillo tecnico, del killer Riccardo Menenti che aveva indignato tutto il Paese e umiliato sia la famiglia della vittima che Julia Tosti, la giovane sopravvissuta per miracolo al massacro in via Ettore Ricci avvenuto il 26 marzo del 2013.

"Ho pianto per il dolore del ricordo di Alessandro e perché, finalmente, posso dire che è finita. Fino ad oggi ho vissuto come sospesa, mi sentivo male perché pensavo che non mi avessero creduta, che la ricostruzione di quella sera fosse una mia invenzione. Adesso posso dire che è finita" il commento a caldo di Julia Tosti che quella sera venne ferita da Riccardo Menenti e che in questi mesi, a causa della scarcerazione dell'uomo, ha vissuto nel terrore.

Donatella Donati, avvocato che ha assistito la ragazza nel processo insieme con l'avvocato Luca Maori, ha ribadito che "giustizia è stata fatta" che la "parola fine è stata messa su questa vicenda. Adesso non ci sono più discussioni sulle prove, sulle misure cautelare. Adesso c'è una sentenza definitiva e il carcere".

La famiglia del ragazzo ucciso ha parlato attraverso l'avvocato Nadia Trappolini, insieme con l'avvocato Giavanni Rondini: "La lettura della sentenza è stato un momento emozionante. Il pianto liberatorio dei genitori di Alessandro Polizzi sottolinea la fine di un incubo. Era importante mettere un punto fermo, la parola fine ad una prova durissima al termine della quale rimane sempre, sopra di tutto, il dolore per la perdita di un figlio".

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