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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Marta Russo, Questore Perugia: "Un ricordo doloroso"

L'attuale Questore di Perugia, D'Angelo, intervistato dall'Ansa ricorda l'omicidio della giovane Marta Russo, ai tempi in cui era capo della Squadra Mobile di Roma

Il questore di Perugia, Nicolò D'angelo, a 15 anni dall'omicidio di Marta Russo ricorda con sconcerto quei momenti, quando all'epoca era capo della squadra mobile di Roma.

D'angelo, raggiunto dai colleghi dell'Ansa, ricorda il tragico episodio a La Sapienza che sconvolse le pagine della cronaca nera: "Non si può morire a vent'anni mentre si cammina in un viale dell'Università per andare a lezione. Non si può morire per un gioco stupido".

Il Questore, la mattina del 9 maggio del 1997 arrivò subito alla Sapienza dove Marta Russo era stata colpita alla testa da un proiettile mentre era con un'amica. La studentessa ventiduenne morì cinque giorni dopo al policlinico e i genitori donarono gli organi: "Per come era morta la ragazza - spiega D'angelo - e per il dolore dei suoi genitori. Persone sempre composte ma determinate ad arrivare alla verità come d'altronde fummo noi fin da subito".

L'allora capo della mobile vide Marta in ospedale quando era già in coma: "Il proiettile che la raggiunse si era frammentato e non le lasciò scampo. Qualcosa di cui non si comprendeva la ragione e per questo si presentò subito come un caso difficile. Scandagliammo tutte le possibilità. Con il passare delle ore capimmo però che il colpo era arrivato dall'alto e importanti furono i rilievi di polizia scientifica".

L'indagine è poi approdata nelle aule dei tribunali e D'angelo conclude la sua testimonianza sull'omicidio di Marta Russo: "I processi hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio la responsabilità di due soggetti. Due gradi di giudizio e la poi la Cassazione a rendere definitiva la sentenza. A carico loro non ci fu un solo elemento ma una serie di prove precise e concordanti. Perché tutto questo successe? Non si può giocherellare con una pistola, non c' è mai fine alla stupidità umana".

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