rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Spello, il marito-killer era recidivo: nel 1989 tentò di sparare alla prima moglie

Giovanni Miceli è stato catturato in un appartamento di lusso in Piazza Navona ospite di due anziani malati che erano stati ingannati dal killer. Non era un uomo disperato: ma scaltro, violento e calcolatore

Furbo, scaltro, pericoloso e cosciente di quello che aveva fatto e su come condurre la sua fuga. Ecco il quadro dei Carabinieri a riguardo di Giovanni Miceli catturato il 2 agosto intorno alle 19,30 a Roma dopo una fuga iniziata lo scorso 17 giugno quando è stato ritrovato il corpo della moglie in uno scatolone all'interno di una radura tra Foligno e Spello. Miceli non era il povero "nonno" con una semplice pensione da 500 euro che lo costringeva ad alloggi e mensa della Caritas. E' stato scaltro e freddo fin dall'inizio. Per i suoi piani criminali ha ingannato tutti: un trasportatore tunisino - per portare il cartone con il corpo in mezzo alla vegetazione -, due donne (madre e figlia) che lo avevano aiutato, senza sapere nulla, a prelevare dal bancomat quando era braccato. Ma soprattutto una vecchia coppia di anziani malati che lo hanno ospitato per un mese a Roma in un nascondiglio di lusso mentre i Carabinieri lo cercavano in strada e tra le mense dei poveri. Miceli aveva scelto bene: i due pensionati avevano infatti una casa in Piazza Navona e gli avevano aperto le porte dopo che il killer aveva pianto di aver bisogno di cure speciali e quindi doveva restare tanto tempo nella Capitale.

E qui, in cucina, lo hanno preso i Carabinieri che avevano seguito la pista delle due donne che avevano tentato di prelevare a Primavalle con il bancomat ceduto dal Miceli. Le poverette erano convinte di aiutare un amico e non certo il killer di una donna. Il Colonello Angelo Cuneo e il maggiore Giovanni Rizzo hanno coordinato le indagini che sono state definite complesse e difficili. "Non abbiamo fornito le foto del killer perchè avevamo il timore che potesse scappare all'estero anche perchè poteva contare su almeno 700 euro. Una cifra sufficiente di questi tempi per ottenere un biglietto di aereo o traghetto. Grazie ai movimenti bancari siamo riusciti a risalire al Miceli. C'è da dire che dopo 2 ore dall'omicidio grazie alla video-sorveglianza di Foligno e al codice a barre dello scatolone siamo riusciti a risalire all'identità di colui che il 14 giugno aveva raccolto tre cartoni da un grande punto di distribuzione. Miceli era scappato subito a Roma prendendo il treno da Foligno quando si è accorto che il corpo della moglie era stato scoperto".

Dai carabinieri emerge anche un altro particolare inquietante: Miceli alla fine degli anni 80 era finito sotto processo per aver picchiato e minacciato la prima moglie davanti ai figli utilizzando anche un fucile da caccia. Era stato allontanato dalla famiglia. Inoltre aveva avuto delle violenti liti anche con altre persone assistite dalla Caritas di Foligno. Insomma un personaggio violento ed estremamente pericoloso. Ora sarà interrogato dal Pm Formisano. Mentre il corpo della seconda moglie è stato già tumulato nel suo Paese d'origine.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Spello, il marito-killer era recidivo: nel 1989 tentò di sparare alla prima moglie

PerugiaToday è in caricamento