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Cronaca Gubbio

Un ossicino in gola gli perfora l'esofago, muore paziente: tre medici a processo

L'accusa, per i tre professionisti, è di omicidio colposo. A vario titolo avrebbero omesso di effettuare o richiedere ulteriori accertamenti idonei a rilevare la presenza del corpo estraneo nella gola del paziente

Si è aperto questa mattina, dinanzi al giudice Loschi, il processo a carico di tre professionisti dell’ospedale di Branca accusati di omicidio colposo a seguito del decesso di un paziente avvenuto per “distress respiratorio conseguente a mediastinite acuta originatasi dalla presenza di un corpo estraneo parzialmente perforante l’esofago”.

Secondo la procura che ne aveva sollecitato il rinvio a giudizio, accolto dal Gup, ci sarebbero stati una serie di errori da parte dei medici coinvolti che avrebbero portato alla morte del paziente. Accuse, queste, che andranno provate nel corso del dibattimento. Processo che però ora rischia la prescrizione: oggi l’udienza è stata infatti aggiornata al prossimo 2020, ma i fatti contestati risalgono al 2014.

Secondo la procura di Perugia uno dei tre professionisti del pronto soccorso avrebbe disposto la dimissione del paziente alle 20.49, quindi 40 minuti dopo la visita, con diagnosi "di senso di oppressione alla giugulare", omettendo - si legge nel capo d'imputazione - l'effettuazione o la richiesta di ulteriori accertamenti idonei a rilevare la presenza di un corpo estraneo con conseguenti interventi idonei alla rimozione, prima dell'insorgenza della patologia letale.

Un altro medico avrebbe invece omesso di effettuare la radiografia con proiezione laterale nei confronti del paziente, "indispensabile", secondo l'Accusa, per evidenziare il corpo estraneo non riscontrabile con la mera proiezione antero - posteriore e fornendo, di conseguenza, una risposta negativa errata. Questo avrebbe dunque determinato la mancata esecuzione di ulteriori accertamenti che avrebbero consentito una diagnosi tempestiva. Un terzo imputato infine, avrebbe omesso di richiedere l'intervento di uno specialista gastroenterologo o chirurgo per effettuare una endoscopia esofagea. 

Il processo verrà riaggiornato il 16 settembre 2019. I professionisti sono difesi dagli avvocati: Filippo Teglia; Paolo Momaroni e Diego Lacchi.

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