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Cronaca Ponte San Giovanni

Giovane operaio muore dopo caduta da un tetto: i suoi capi accusati di omicidio

Cinque imputati sono stati rinviati a giudizio dal gup Giangamboni e per loro il processo inizierà il prossimo febbraio. La famiglia si è costituita parte civile

Una tragica morte bianca, quella di un giovane operaio di 38 anni che nel 2012 perse la vita dopo un volo fatale dal tetto di un capannone a Balanzano. Oggi il gup Giangamboni ha deciso il rinvio a giudizio per cinque imputati, finiti alla sbarra con l'accusa di omicidio colposo. Per loro il processo inizierà l'8 febbraio 2018. 

Incidente sul lavoro, cade da un tetto: 35enne lotta tra la vita e la morte 

A finire sotto accusa il presidente della ditta committente, un suo componente del consiglio di amministrazione, il datore di lavoro della vittima e quello dell'impresa esecutrice. Il giovane operaio mentre stava lavorando, precipitò a causa dello sfondamento della copertura del capannone, e questo-secondo l'accusa- a causa delle condotte degli imputati. In particolare avrebbero omesso di richiedere alla ditta specifiche informazioni in punto di calpestabilità della copertura del capannone, dove i lavori da parte dell'operaio dovevano essere eseguiti.

"Nonchè di redigere, anche attraverso la nomina di di un responsabile del servizio prevenzione, il documento di valutazione dei rischi e predisporre gli indispensabili aprrestamenti di sicurezza- si legge nelle carte- al fine di evitare che il lavoratore comunque non adeguatamente formato, operasse sulla copertura del capannone al fine di effettuare la manutenzione degli evacuatori di fumo e calore".

La famiglia del giovane si è costituita parte civile con l'avvocato Antonio Cozza, gli imputati sono difesi- tra gli altri- dagli avvocati Alessandro Ciglioni, Nicola Pepe, Francesco Falcinelli, Giovanni Zurino. 

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