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Cronaca

Omicidio Bellocchio, uccise la moglie con un fucile: la famiglia chiede maxi risarcimento

Oggi si è aperto il processo che vede imputato Francesco Rosi per l'omicidio della moglie Raffaella Presta. Davanti al giudice Avenoso, sono state costituite anche le parti civili

Francesco Rosi, l'ex agente di commercio in carcere per l'omicidio della moglie Raffaella Presta, è tornato nuovamente in aula questa mattina davanti al giudice Avenoso. Sono state accolte le costituzioni di parte civile del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, dell'associazione Libera..Mente e della Rav (rete antiviolenza). Presente anche il padre della vittima, la famiglia-rappresentata dal legale Marco Brusco-chiede un risarcimento pari a due milioni e mezzo di euro.

Oggi l'avvocato Brusco ha presentato l'istanza del sequestro del patrimonio del reo confesso Rosi; sembrerebbe infatti che due settimane prima dell'omicidio, avesse restituito casa al padre. 

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Donatella Presta, fu uccisa il 25 novembre del 2015 all'interno della casa coniugale nel quartiere Bellocchio; fu raggiunta da vari colpi di "doppietta" che misero fine alla sua vita. Fu l'uxoricida ad allertare le forze dell'ordine, confessando subito ciò che aveva fatto. Ammise che dopo un litigio, aveva sparato  alla moglie. In casa anche il figlio piccolo. Una comunità sconvolta per quel tragico episodio che mise fine all'esistenza di una giovane avvocatessa di soli 40 anni.

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Ora si tornerà il aula il prossimo 19 dicembre per l'esame imputato e decidere se  fare il rito abbreviato o meno. Rosi avrebbe inoltre intrapreso un'azione di disconoscimento del figlio. 

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