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Cronaca Magione

Cancello e recinzione in riva al Trasimeno, annullata l'ordinanza di demolizione: "Non è un abuso edilizio"

Sentenza del Tribunale amministrativo dell'Umbria: "Non è previsto nella legge regionale"

Il Comune di Magione ordina la demolizione di un cancello e di una recinzione in riva al lago Trasimeno, ma il Piano regolatore comunale si scontra con la legge regionale e il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria dà ragione al proprietario del terreno, annullando l’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi.

A presentare ricorso al Tar è stata una società proprietaria di una striscia di terreno agricolo che si estende dalla Strada provinciale 316 fino alla riva del lago Trasimeno, in opposizione all’ordinanza comunale che ordinava la rimozione, demolizione e rimessione in pristino “di un cancello carrabile in ferro largo circa 3,00 ml e recinzione in rete metallica a maglia sciolta di altezza di circa 1,00 ml lungo la strada Provinciale 316” di una tensostruttura e di un pergolato.

Secondo i giudici amministrativi “nessuna opera in calcestruzzo o cemento armato a sostegno della recinzione e del cancello è descritta nell’ordinanza impugnata, né compare nella documentazione fotografica allegata al verbale”, con un impatto edilizio-urbanistico che “può essere quindi ritenuto minimo” e “non necessitante il previo ottenimento di un titolo abilitativo, costituendo esplicazione del diritto di lecita recinzione della proprietà privata”.

È incostituzionale anche la legge regionale dell’Umbria “nella parte in cui vietava, nelle zone agricole, ogni forma di recinzione dei terreni non espressamente prevista dalla legislazione di settore o non giustificata da motivi di sicurezza, purché strettamente necessaria a protezione di edifici ed attrezzature funzionali, anche per attività zootecniche”. Tanto che la nuova legge ha cambiato la norma e consentito le recinzioni. Il Piano regolatore del Comune di Magione, quindi, non può in contrasto con la norma regionale. Ne consegue l’accoglimento del ricorso da parte della società proprietaria dei terreni e l’annullamento dell’ordinanza di demolizione.

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