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Libri fotocopiati, maxi sanzione di 372mila euro al Copione

Durante lo scorso febbraio, la Finanza di Perugia avviò un'azione contro il fenomeno della riproduzione dei testi universitari, sequestrando "il Copione". Ora arriva la maxi sanzione

Nello scorso febbraio la Compagnia di Perugia avviava una decisa azione per contrastare la diffusione del dilagante fenomeno della riproduzione illecita di testi universitari, al fine di arginarne il commercio, a basso costo, in danno di case editrici e di librerie.

In tale contesto, i finanzieri del Nucleo Mobile, in considerazione della fervida attività degli atenei della città, in concomitanza dell’avvio dei corsi universitari, a seguito di una penetrante attività investigativa condotta sul territorio perugino, sequestravano 1.781 testi universitari illecitamente riprodotti, di cui 804 già fotocopiati e rilegati pronti per la commercializzazione e 977 in formato pdf., archiviati su supporti informatici, che avrebbero potuto essere riprodotti in un numero infinito di copie.

Venivano altresì sequestrate supporti informatici, personal computer, prezziari su cui erano riportati, distinti per ciascuna opera, il relativo prezzo della copia fotocopiata. Nell’occasione, durante le operazioni di perquisizione locale, era stato rinvenuto un telecomando, occultato dietro un termosifone, che azionava l’apertura di una porta mobile, occultata da scaffalature metalliche, tramite la quale si accedeva ad un vano al cui interno erano posizionate scaffalature su cui erano costipate n. 803 opere librarie fotocopiate e debitamente rilegate pronte per la commercializzazione.

Venivano così sottoposti a sequestro i locali presso cui insisteva la copisteria unitamente ad 11 fotocopiatori e altri beni strumentali.
Sulla scia di tali tipiche attività di polizia economica, proprio in aderenza al carattere di trasversalità delle attività svolte dalla Guardia di Finanza, nei giorni scorsi sono stati conclusi gli approfondimenti a carattere fiscale conseguenti all’illecita condotta accertata che, anche attraverso l’adozione dello strumento delle indagini bancarie, ha consentito di ricostruire la posizione reddituale della ditta per un ammontare di ricavi sfuggiti al fisco che sfiora i 120.000 euro.

Sul versante delle norme sul diritto d’autore. nei confronti del titolare della copisteria è stata irrogata la relativa sanzione amministrativa pecuniaria pari, nella fattispecie, al doppio del prezzo di mercato dell’opera o del supporto oggetto della violazione e comunque in misura non inferiore ad € 103 ovvero, se il prezzo non è facilmente determinabile, la sanzione amministrativa da € 103 ad € 1032 applicabile per ogni violazione e per ogni esemplare abusivamente duplicato o riprodotto.

Nel dettaglio i finanzieri hanno comminato una sanzione di  € 372.000. Peraltro, a conferma della bontà della tesi investigativa sostenuta dai finanzieri, è ancora in essere il sequestro dei locali della copisteria.

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