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La buona fama di Perugia, Il Perugino e Raffaello sfida di ritratti al 'Collegio del Cambio'

Una mostra che si aprirà il 22 giugno, frutto della collaborazione tra gli Uffizi di Firenze e il Collegio del Cambio di Perugia, metterà in dialogo grandi maestri e i loro ritratti

Tra gli eroi dell'antichità, si erge fiero il ritratto del Perugino a firma degli affreschi della sala dell'Udienza del Nobile Collegio dei Cambi, da quell'emancipato autoritratto che è partita l'idea dei professor Francesco Federico Mancini e Antonio Natali. E in quella sala affrescata dal Perugino, dove il genio di un giovane Raffaello ha collaborato e dove ha potuto carpire le arti dell'affermato maestro del rinascimento umbro, i due grandi artisti dopo mezzo millennio torneranno a guardarsi.

L'appuntamento che si è creato è di quelli da non perdere, dal 22 giugno al 20 ottobre il Nobile Collegio del Cambio sarà teatro di una mostra nata dalla collaborazione con gli Uffizi di Firenze, dove entreranno in 'dialogo' l'autoritratto dl Perugino con due dipinti di Raffaello; il suo autoritratto giovanile e un ritratto del suo maestro il Perugino, di proprietà del museo fiorentino. Oltre ai tre capolavori, nel dialogo si inserirà un quarto, sempre del Perugino, ma di un artista posteriore Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato, pittore che riprose più di un secolo dopo la sua profonda ispirazione nei due maestri del rinascimento.

Il confronto proposto dalla mostra non è solo una questione accademica, che propone il confronto tra il volto del maturo maestro e del giovane alievo, ma è anche una riproposizione di quelle due figure, che presumibilmente nelle età in cui sono ritratti, stavano insieme confrontandosi nelle sale del Collegio, nel lavoro di quella che è l'opera di maggior spessore del Perugino, la sala dell'Udienza appunto. PIETRO-PERUGINO-SELF-PORTRAIT-2

"La collaborazione che stiamo inaugurando tra la Galleria degli Uffizi e il Nobile Collegio del Cambio - sottolinea il direttore degli Uffizi Antonio Natali - rappresenta una prima importante estensione fuori dalla Toscana del progetto 'La città degli Uffizi'. Stiamo cercando di creare tante piccole ma significative mostre che si leghino fortemente a dei luoghi perchè si riprenda quella memoria della nostra coscienza storica che piano si sta perdendo".

A completare il 'dialogo' ci sarà anche il famoso Autoritratto del Sassoferrato che porta ad affrontare l'importante tema della rivisitazione secentesca dei modi espressivi di Perugino e Raffaello. La mostra poi, oltre che riunire opere di straordinaria bellezza sollevando un confronto aperto non solo ai 'sacerdoti della cultura', come specificato dal curatore il professor Mancini, ma si apre soprattuto alla gente comune che con i propri occhi potrà confrontare gli stili, le somiglianze e le tecniche dell'alievo, del maestro e di uno dei grandi emulatori.

La mostra resta comunque di grande interesse scientifico grazie alle importanti opere inserite in catalogo nella colonna 'La città degli Uffizi'.

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