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Cronaca Valfabbrica

Valfabbrica, muore il cardinale Fortunato Baldelli: il ricordo del Papa

Il cardinale Fortunato Baldelli, penitenziere maggiore emerito, è morto nella serata del 20 settembre all'età di 77 anni. Benedetto XVI, in un telegramma ai familiari, ne ha ricordato l'esemplare vita cristiana

Il cardinale Fortunato Baldelli, nato a Valfabbrica,  penitenziere maggiore emerito, è morto nella serata del 20 settembre all’età di 77 anni. Benedetto XVI, in un telegramma ai familiari, ne ricorda "l’esemplare testimonianza di vita cristiana e sacerdotale» e «il solerte e fedele servizio prestato alla Santa Sede", specie in "varie rappresentanze diplomatiche", che gli hanno fatto guadagnare ovunque "apprezzamento" per il suo "zelo apostolico e la fedeltà al Vangelo".

Alle parole di cordoglio del Papa si uniscono gli Arcivescovi e Vescovi dell’Umbria che ricordano "con ammirazione e gratitudine l’eminentissimo cardinale Baldelli originario di Valfabbrica, nella diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, e ringraziano il Signore per il lungo e generoso servizio prestato alla Sede Apostolica". I presuli ricordano con piacere la sua visita in Umbria, a Perugia, il 22 febbraio 2011, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale umbro (Teru).

Le esequie del porporato umbro saranno celebrate sabato 22 settembre, nella Basilica di San Pietro, e presiedute dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio.

La biogragia di Baldelli

Nacque il 6 agosto 1935 a Valfabbrica e nel 1947 entrò nel Pontificio Seminario regionale di Asissi. Alla morte dei genitori, continuò la formazione grazie all’aiuto dei fratelli e al sostegno dell’allora vescovo di Assisi mons. Placido Nicolini. Il 18 marzo 1961 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di San Rufino in Assisi e nel 1966 entrò al servizio della Santa Sede come diplomatico prima a Cuba e poi in Egitto. Dopo un periodo di lavoro in Segreteria di Stato, nel 1979 fu inviato a Strasburgo con funzione di osservatore permanente presso il Consiglio d'Europa. Nel 1983, Giovanni Paolo II lo annoverò nel collegio apostolico designandolo quale delegato apostolico in Angola, cui in seguito unì anche la responsabilità per la Repubblica di São Tomé e Principe, Paese col quale la Santa Sede stabilì relazioni diplomatiche il 4 maggio 1985. Nel 1991 fu trasferito come nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana, ricoprendo allo stesso tempo l'ufficio di delegato apostolico a Puerto Rico. Poi, nel ‘94 ricevette la nomina a nunzio apostolico in Perù.
Dopo cinque anni, il 19 giugno 1999, fu destinato alla nunziatura in Francia. Durante il suo servizio a Parigi lavorò soprattutto per la realizzazione di nuove e utili modalità di collaborazione tra lo Stato e la Santa Sede. A questo scopo, nel 2002 fu costituita «un'istanza di dialogo» permanente tra le due parti, che permette di studiare insieme e ricercare soluzioni adeguate alle questioni di comune interesse. Un altro elemento importante di collaborazione al quale il porporato umbro contribuì, fu la firma dell'accordo che stabilisce il mutuo riconoscimento dei titoli accademici conseguiti nelle rispettive università. Il 2 giugno 2009, Benedetto XVI lo nominò penitenziere maggiore e quindi lo creò cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010, della Diaconia di Sant’Anselmo all’Aventino.

 

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