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Cronaca Fontivegge / Via della Pallotta

Morto dopo essere stato scippato, l'arrestato potrebbe avere un alibi

L'uomo avrebbe raccontato di non essere lui il colpevole e di non trovarsi in via della Pallotta nell'ora in cui è stato commesso il delitto

“Non mi trovavo in quel posto. Sono stato prima con una ragazza e poi a vedere la partita in un bar di Elce”. Sarebbe questo l'alibi dell'uomo di 37 anni, accusato di aver procurato la morte di Loredano Maranini a seguito di uno scippo avvenuto in via della Pallotta nella mattinata di domenica. L'indagato, che si trova in stato di fermo nel carcere di Capanne, si è professato innocente sin dall'inizio, respingendo, tramite i suoi avvocati Donatella Panzarola e Cristian Giorni, ogni accusa a lui addebitata.

Immediatamente dopo il drammatico episodio, i carabinieri hanno tentato di stringere il cerchio. Se da una parte, infatti, l'uomo ha fornito tramite i suoi legali un alibi che possa scagionarlo e che sembrerebbe essere avvalorato da alcune persone vicine all'indigato, dall'altra i militari stanno ascoltando le testimonianze delle persone che si trovavano in via della Pallotta nell'orario in cui è stato aggredito Loredano Maranini.

Sempre stando alle prime indiscrezioni trapelate, gli uomini dell'Arma starebbero visionando le immagini delle telecamere di via della Pallotta. A mettere con le spalle al muro il 37enne potrebbero, infatti, essere alcuni filmati estratti dai sistemi di videosorveglianza privati che le forze dell'ordine stanno analizzando in queste ore. L'ipotesi di reato alla quale dovrà rispondere il 37enne dovrebbere essere quella di omicidio preterintenzionale.

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