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Cronaca

Morì a 22 anni per overdose, assolti i presunti spacciatori. La madre: "Aiuterò chi vive questo dramma"

Insieme al giovane, lo stesso mix, uccise un 48enne perugino con il quale si era appartato per consumare la droga. Assolti gli imputati accusati di avergli venduto la dose fatale

Al dolore per la morte di una giovane vita spezzata dalla droga, si aggiunge la consapevolezza che per quella dose killer, venduta a un ragazzo di soli 22 anni, non ci sarà un colpevole. Quella tragica sera del lontano 2005, accanto al corpo senza vita del giovane Pierluigi Mezzasoma, venne ritrovato, ormai cadavere, l’amico 48enne Emilio Valentini. Entrambi uccisi da una dose killer, un mix di eroina e cocaina che provocò ad entrambi un’insufficienza cardiovascolare dovuta all’assunzione di “speedball”.

Per quella morte, la procura indagò tre persone, finite sotto processo con l’accusa di spaccio e di morte come conseguenza di altro delitto, oggi assolte dal giudice Noviello dopo una camera di consiglio durata qualche ora.

La madre del 22enne, parte civile con l’avvocato Massimiliano Sirchi, nonostante “l’amarezza per l’epilogo giudiziario, aiuterà tutte  le mamme che vivono questo tipo di situazione attraverso la creazione di una specie di punto di ascolto volto a supportare e dare una mano a chi vive questo tipo di dramma”.

Fu proprio la madre di Pierluigi a trovare il figlio senza vita accanto al corpo dell’amico all’interno della loro abitazione a Pretola. Un giorno maledetto perché dopo appena 24 ore, sarebbe dovuto andare spontaneamente in una comunità di recupero, pronto a ricominciare una nuova vita, fuori da quel tunnel infernale, lo stesso che lo ha tentato un’ultima volta, un ultimo giorno.

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