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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Molesta la collega sul lavoro e tramite messaggi: licenziato e sotto processo

La difesa ha chiesto tepo per valutare la possibilità di accedere a riti alternativi in sede di udienza preliminare

Un rinvio per valutare riti alternativi in sede di udienza preliminare. È quanto ha chiesto il difensore di un 46enne originario di Napoli, difeso dall’avvocato Rossano Monacelli, accusato di violenza sessuale aggravata, stalking, molestie e calunnia nei confronti di una collega. L’uomo è anche stato licenziato dopo la segnalazione della collega ai superiori.

Secondo la Procura di Perugia l’imputato, abusando del suo ruolo di superiore, avrebbe molestato, aggredito e perseguitato anche via telefono una collega per cinque anni, mettendo in atto comportamenti violenti e persecutori, come afferrarla per un braccio all’improvviso, trascinarla in un luogo appartato, toccandola contro il suo volere. Oppure sdraiandola a terra o spingendola contro un muro, sempre in locali non frequentati, cercando di baciare la donna. In un’altra occasione le avrebbe palpato il sedere davanti ad altri colleghi.

Per evitare di incontrare l’uomo, la vittima aveva chiesto di poter svolgere turni differenti, ma secondo l’accusa non sarebbe bastato in quanto l’imputato avrebbe importunato la donna con decine di messaggi al giorno, con chiaro contenuto sessuale.

Quando la donna, assistita dall’avvocato Delfo Berretti, aveva denunciato tutto ai vertici dell’azienda e alle forze dell’ordine, l’imputato aveva a sua volta querelato lei per diffamazione. Siccome non era emerso nulla, la Procura contesta all’uomo anche il reato di calunnia, per aver accusato sapendo che fosse falso la donna.

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