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Cronaca

La Visita, il Ministro Kyenge: "Centri Espulsione? Meglio puntare su diritti e dignità"

Il Ministro per la prima volta a Perugia ospite di un convegno sulla schiavitù alla Stranieri. Grandi applausi e stranieri commossi. Il Ministro pronto a riformare i centri espulsione e chiede di pensare meno al reato di clandestinità e più ad una integrazione basata sulla dignità

La revisione dei Centri Espulsione ed Identificazione è un obiettivo del ministro Cecile Kyenge che per la prima volta è arrivata a Perugia durante la 'Giornata per la memoria e contro le schiavitù" ospite dell'Università per Stranieri. Il Ministro cerca soluzioni alternative e mette chiaramente in discussione il reato di clandestinità della Bossi-Fini e quindi anche i Cie che esistono in tutta Europa. Il Ministro è convinto che l'immigrazione deve essere guardata e gestita diversamente: meno pugno di ferro e più politiche di integrazione e di sostegno per gli stranieri.  

"In questo momento noi stiamo facendo un percorso di revisione di quelli che sono gli strumenti, ma anche le norme per gestire l'immigrazione e, quindi, sui Centri di identificazione ed espulsione c'è tutto un ragionamento in atto": ha detto ai giornalisti il ministro "Credo che a breve dal tavolo di lavoro del mio ministero, insieme al ministero degli Interni, sicuramente cercheremo di far arrivare nuove norme per riuscire a capire che gestire l'immigrazione vuol dire guardare non soltanto la lotta contro l'immigrazione clandestina, ma vuol dire guardare anche il 90 per cento dell'immigrazione, che e' immigrazione altamente qualificata. Ci sono persone che vengono a lavorare come le collaboratrici domestiche, badanti, ci sono studenti, imprenditori. Guardare tutta questa fascia e rivedere le norme perchè non tutti sono criminali". 

Ministro Kyenge in visita a Perugia al convegno dell'Università per Stranieri

Ma la Kyenge per la comunità degli stranieri e dei cosiddetti nuovi italiani è un simbolo piuttosto che un amministratore. E così al convegno gli applausi, le lacrime e anche i manifesti sono tutti per lei. C'è anche una bambina che si avvicina al Ministro e regala a nome della sua comunità una cartellone con scritto "Noi amiamo la Kyenge" con tanto di cuore rosso. Ma la folla si alza in piedi quando annuncia che gli attacchi su internet - spesso di natura politica e non tutti ovviamente razzisti - e sulla stampa non la fermeranno perchè con le "ci sono tante persone". "Io parlo di diritti ma ogni mattina mi sveglio sapendo che sarò sotto attacco. E' così da quando sono ministro, ma questi attacchi sui media e su Internet non mi fermeranno".

Uno dei pochi passaggi politici e di interesse generale viene toccato dalla Kyenge quando tratta le nuove schiavitù che riguardano stranieri ma anche tanti italiani finiti nella povertà.  "C'è ancora molto lavoro da fare per sconfiggere le nuove schiavitù che sono la tratta delle donne per la prostituzione, i braccianti sotto il caporalato e anche i lavoratori sfruttati: molti di questi sono stranieri ma ci sono anche italiani. Dobbiamo partire da un approccio basato sul rispetto dei diritti umani, quindi che deve mettere la persona al centro di ogni politica. Io credo che questo può guidare comunque verso una strada che dia dignità ad ogni persona".

Il Ministro ribadisce che l'Italia non è razzista, ma ci sono episodi preoccupanti da non sottovalutare: "L'Italia non è razzista, l'ho sempre detto e continuo a ripeterlo, ma ci sono episodi di razzismo che non devono essere ignorati e a cui bisogna dare anche risposte da un punto di vista istituzionale, ed è quello che sto facendo".

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