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Cronaca Foligno

Ricostruzione sisma, Marini al Ministro Barca: "Imparare da emergenze altrui"

Le parole della presidente dell'Umbria, Marini al Ministro Barca, giunto in Regione in veste di inviato per studiare il modello umbro, utile per la ricostruzione a L'Aquila

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nell'accogliere al Centro di protezione civile di  Foligno il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, inviato speciale del Governo per la ricostruzione in Abruzzo, per studiare tutte le informazioni relative al "modello Umbria" che già in passato è stato apprezzato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ne sottolineò le caratteristiche di ricostruzione rapida, fondata su criteri di significativa qualità e su un'assoluta trasparenza, ha voluto sottolineare alcuni importanti concetti.

La numero 1 umbra, innanzitutto parte dal fatto che bisogna sempre imparare delle emergenze altrui: "Abbiamo sempre sostenuto che una emergenza deve sapere imparare dall'altra. Ed è con questo spirito che  abbiamo voluto mettere a disposizione del ministro Barca tutta l'esperienza della ricostruzione acquisita in Umbria a seguito del terremoto del 1997".

La Marini ha voluto ricordare al ministro come il "modello Umbria" ha fondato le sue basi su una ricostruzione che vide al centro il ruolo delle istituzioni locali, soprattutto dei Comuni e degli stessi cittadini che per la prima volta furono direttamente responsabilizzati e a cui fu affidata la scelta delle imprese e dei progettisti.

Ai comuni fu invece assegnato il compito della programmazione e della gestione diretta sul territorio della ricostruzione, riservando alla Regione il compito del controllo.

"Altra caratteristica non certamente secondaria del 'modello Umbria' - ha detto la presidente Marini - è stata quella di non prevedere alcuna delocalizzazione, anzi di favorire la ricostruzione di tutti gli edifici e dei tanti borghi dell'Appennino che altrimenti avrebbero rischiato il definitivo abbandono: in questo modo - ha concluso Marini - abbiamo preservato prima di tutto la coesione sociale di tutta l'area del terremoto, consentendo così il mantenimento e probabilmente anche il miglioramento del livello di qualità della vita, sia sociale che economica".




 

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