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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Un drone acquatico made in Umbria per ispezionare gli abissi: sarà la sentinella dell'ambiente

Effetuato il primo test in un ambiente lacustre (a Piediluco) dove ha effettuato una scansione sonica del fondale per verificarne lo stato di conservazione, la presenza di pesci e flora e di piccoli relitti

Dall'eccellenza tutta italiana sul fronte della ricerca e della sperimentazione, messa a frutto da due aziende ex spin-off dell'Università degli Studi di Perugia, nasce Hydrometra, il primo prototipo di mini drone marino USV (senza controllo umano) e specializzato nelle acque di bassa profondità.

Lo strumento, già vincitore del bando I-Start 2015- Programma di animazione per lo sviluppo di progetti aziendali di innovazione nelle PMI umbre, volto ad incentivare progetti di alta ricerca e sviluppo - è stato creato in sinergia dalla società IntGeoMod Srl di Perugia e Siralab Robotics di Terni (la stessa azienda che ha realizzato il drone “Galileo” per l'Arpa), un piccolo gioiello di tecnologia e sviluppo sul fronte del monitoraggio ambientale la cui applicazione spazia dall'archeologia, alla geologia, fino alla botanica ed alla ittiologia.

Il prototipo, le cui peculiarità riguardanti le sue molteplici applicazioni ne fanno una strumentazione all'avanguardia, è stato progettato e sviluppato con lo scopo di indagare ambienti lacustri e marini a bassissime profondità, normalmente non raggiungibili da altre strumentazioni o mezzi convenzionali come le imbarcazioni , ha inoltre un sistema di navigazione autonomo, che permette quindi di ridurre la componente di rischio umano quando si adopera in condizioni non agevoli. Il drone, a propulsione elettrica, non ha impatti nocivi sull'ambiente, ed opera in condizioni di totale salvaguardia delle aree in cui agisce. Utilizzato con grande successo per la prima volta nell'estate del 2015 presso lo Stagnone di Marsala (Sicilia) dalla Soprintendenza del mare e Guardia di Finanza, la cui indagine ha permesso di rilevare sui fondali marini un antico relitto precedentemente identificato; ha effettuato, martedì 22 marzo, il suo primo test in un ambiente lacustre proprio in Umbria, nel lago di Piediluco, (Terni) per verificare le sue funzionalità (il drone è soggetto ad ulteriori fasi di sviluppo) ed effettuare una scansione sonica del fondale per verificarne lo stato. Dalle prime misurazioni, sono emersi dati tenici che hanno validato la presenza di piccoli relitti di imbarcazioni sulla zona presa in esame, da approfondire dopo l'attento studio dei rilievi effettuati.

Hydrometra è in grado di misurare la temperatura delle acque, rilevare la presenza o meno di vegetazione e di pesci (ed una loro eventuale regressione) su fondali particolarmente bassi; una indagine che sottintende un monitoraggio ambientale preciso in grado di rilevare, indirettamente, lo stato della salute dell'ambiente biologico. Il drone effettua indagini a partire da zero metri di profondità, ma grazie alle sue versatili applicazioni, può perfettamente disporre la sua strumentazione per indagini su aree marine o in zone protette. Ma non finisce qui. Grazie ad una particolare e sofisticata strumentazione, “si possono ottenere foto acustiche del fondale, in grado di identificare la natura dei sedimenti, oggetti, relitti, alghe e di valutare in 3d la batimetria degli specchi d'acqua”- spiega il geologo Gabriele Lena, Presidente di IntGeomod Srl.

Una strumentazione (in Italia esistono solo tre droni dalle caratteristiche simili), in grado di apportare significativi sviluppi sul versante dell'ambiente, della sua tutela e salvaguardia e sul fronte delle ricerche archeologiche; le sue applicazioni spaziano dal monitoraggio di canali navigabili, ad invasi artificiali fino al rilievo morfobatimetrico di zone lacustri protette. Una tecnologia made in Umbria che aprirà future applicazioni e campi di indagini fondamentali sull'investigazione e studio delle acque.

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