rotate-mobile
Cronaca

Mima il gesto della pistola contro un agente della Peniteziaria a Capanne: detenuto condannato

L'imputato era accusato anche di aver danneggiato il telefono del carcere e lanciato un manico di scopa contro il personale

Quattro mesi e 20 giorni di reclusione, tramite patteggiamento, per il detenuto accusato di danneggiamento e oltraggio a pubblico ufficiale.

L’imputato, un detenuto marocchino di 30 anni difeso dall’avvocato Luca Pietrocola avrebbe minacciato un agente della Polizia penitenziaria perché gli aveva permesso di fare una telefonata.

Secondo la Procura di Perugia il detenuto avrebbe proferito la frase “mi hai fatto perdere il turno per telefonare, se esco ti sparo”. L’imputato avrebbe anche mimato “con la mano una pistola” dicendo all’agente che doveva “andare via da qui prima che ammazzo qualcuno, io se esco ti sparo”. Lo straniero avrebbe anche detto “ho girato tanti carceri più duri, se esco da qui vi taglio la testa”, sputando poi alla volta dell’agente e “agitando un pezzo di plastica spezzato poco prima dall’apparecchio telefonico, che così danneggiava”.

La Procura di Perugia, infatti, contesta all’imputato anche il reato di danneggiamento del telefono in uso ai detenuti nel carcere di Capanne in quanto l’agente gli aveva comunicato che il suo tempo a disposizione era finito e doveva rientrare in cella. Una volta incamminatosi verso la sua cella, infine, “spezzava un manico di scopa e lo tirava con violenza” contro l’agente, “mancando l’obiettivo grazie alle sbarre del cancello che bloccavano l’oggetto”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mima il gesto della pistola contro un agente della Peniteziaria a Capanne: detenuto condannato

PerugiaToday è in caricamento