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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Elce / Viale Zefferino Faina

INVIATO CITTADINO Non è una città per artisti: minacce all'infermiere-scultore di viale Faina

Prosegue la querelle sulle sculture di viale Zeffirino Faina. Lo scultore-filosofo Adriano Massettini, uomo mite e generoso, viene fatto segno di vili provocazioni e accuse ingiustificate

Prosegue la querelle sulle sculture di viale Zeffirino Faina. Lo scultore-filosofo Adriano Massettini, uomo mite e generoso, viene fatto segno di vili provocazioni e accuse ingiustificate. “Qualche giorno fa – riferisce – una passante mi ha ancora chiesto se l'argilla ostruisse i fori di scolo del muro, se avessi danneggiato gli alberi, se il muro fosse proprietà privata. Prospettando, nel caso,  l'intervento dei carabinieri”.

Siamo addirittura alle minacce. A che titolo – ci si chiede – un passante ha diritto di interrogare e inquisire una persona che non sta facendo nulla di male? Chi ha attribuito a quella signora poteri inquisitori? Dice Massettini: “L'esperimento artistico, cerca di donare armonia, non intende certamente danneggiare un bene pubblico”.

Peraltro, i fori di scolo (foto in pagina) vengono utilizzati come elemento espressivo (a simulare bocche orifizi) e non ostruiti. Non è la prima volta che lo scultore di viale Faina viene importunato. Proponiamo al lettore una sua accorata dichiarazione di etica ed estetica, che fa luce sulla personalità di questo artista discreto e appartato: “Il significato più profondo dell'arte è quello di mettere in comunicazione i mondi del materiale e del sovrumano. Le forme emanano vibrazioni, energia,  l'arte esalta l'armonia delle forme e usa la materia proprio come mezzo di elevazione dell'energia, per trascendere dalla realtà materiale verso l'infinito”.

Aggiunge: “Nei tempi antichi usavano mettere mascheroni e simboli sopra le porte degli edifici per attirare energie positive. La sapienza era impressa nella pietra con proporzioni geometriche che esprimevano numeri, perfezione, e questo era una forma di dialogo con il Dio vivente. L'argilla plasmata dalle mani richiama quel primigenio atto di creazione divino, di un Dio che anima la materia inerte e la rende capace di coltivare pensieri, emozioni, e di elevarsi verso il cielo. Inoltre l'argilla è materia mutevole, viva: respira e cambia consistenza a seconda degli agenti atmosferici, dialoga con il sole, con il vento e la pioggia, e poi ritorna nella terra, come ogni cosa che vive”.

Precisa: “Più che l'arte in sé, credo che sia per questo significato "magico", che la gente è attratta dalle forme di argilla che emergono dalla matrice del muro e guardano i passanti, li chiamano e, vibrando,  li mettono in comunicazione con l'infinito. Ogni cosa è viva e vibra energia, il nostro corpo è energia fluida. Possiamo ritornare al fiume dell'energia cosmica qui, ora,  nel mondo della separazione e della causa-effetto, come bambini, se sappiamo rinunciare per un po’ a pensare e ci affidiamo alla meraviglia della percezione”.

Grazie Adriano, infermiere-artista-filosofo-creatore di bellezza. Perugia Today è con te. Ci fa piacere pensare che, grazie alla tua generosità, l'esperimento dell'arte, come mezzo di affinamento spirituale ed elevazione, continua.

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