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Cronaca

Diabete, la telemedicina funziona: i pazienti migliorano con i tutor via web

La sperimentazione, che è ancora in corso, è iniziata lo scorso marzo ed ha coinvolto 55 pazienti diabetici in carico al Servizio di Diabetologia. Una centrale operativa collegata con i malati

I risultati sono stati positivi dato che il 95 per cento dei pazienti hanno migliorato sia la propria qualità della vita oltreche le proprie condizioni di salute. Ed ora l'obiettivo è quello di allargare ad una fascia di malati sempre più ampia la sperimentazione di telemedicina domiciliare applicata al diabete mellito tipo 2.

Si tratta di un vero e proprio sistema di assistenza in remoto con azione di tutorship mirata, una modalità assistenziale innovativa che, integrata con le attività cliniche tradizionali, può favorire maggiore efficacia clinica e migliore efficienza gestionale, con particolare riferimento alla cura di pazienti diabetici complessi e poco aderenti alle terapie.
 
La gestione operativa del progetto è stata affidata al dottor Roberto Norgiolini, coordinatore aziendale del piano diabete, che si è avvalso della collaborazione di 26 medici di medicina generale. La centrale operativa di supporto fa capo al servizio di assistenza in remoto Doctor Plus della società Vree Health Italia.
 
La sperimentazione, che è ancora in corso, è iniziata lo scorso marzo ed ha coinvolto 55 pazienti diabetici in carico al Servizio di Diabetologia di Città di Castello. Tutti i pazienti coinvolti sono stati dotati gratuitamente di una bilancia per la rilevazione del peso, un glucometro per la misurazione della glicemia capillare, uno sfigmomanometro per la pressione arteriosa ed un modem per la trasmissione on-line dei dati (glicemia, peso, pressione) ad una piattaforma centralizzata.

La centrale operativa “Doctor plus”, gestita da personale infermieristico dedicato ed esperto, è il collettore del dato e punto di ascolto in forma di triage per 12 ore giornaliere dal lunedì al sabato, con orario continuato 8-20. La centrale  segnala via sms/mail ogni scostamento o anomalia rispetto al protocollo di servizio codificato e al piano terapeutico di ogni singolo paziente, mandando agli operatori sanitari alert e avvisi, visibili a monitor in tempo reale, distinti con codici di priorità: i codici bianco e giallo con priorità medio-bassa sono assegnati ai medici di base mentre i codici rossi con carattere di urgenza sono inoltrati al team diabetologico.
 
“L’obiettivo – precisa il direttore generale Giuseppe Legato - è di estendere a livello aziendale questa nuova modalità assistenziale per pazienti cronici complessi come i diabetici. Se è ancora prematuro quantificare i margini di razionalizzazione e abbattimento dei costi in applicazioni su vasta scala, è certo che l'analisi dei primi indicatori di servizio al 20 settembre conferma l’efficacia della sperimentazione in relazione agli obiettivi clinici e assistenziali prefissati. In particolare, grazie all’azione di rinforzo della centrale operativa che assiste in tempo reale ciascun paziente tramite drug remind, supporto e recall per l’autocontrollo glicemico domiciliare, promemoria per esami e visite periodiche o di approfondimento diagnostico, ecc.,  è progressivamente migliorata fino al 95% dei casi l’aderenza terapeutica al percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale proposto, con evidenti riflessi positivi anche in termini di qualità di vita”.
 
“Per 55 pazienti – spiega il dottor Roberto Norgiolini - complessivamente si sono registrate circa 1.050 chiamate in uscita dalla centrale operativa e circa 700 in entrata da parte di pazienti, medici di famiglia ed operatori del servizio diabetologico. La disponibilità di un numero verde per contattare la Centrale operativa dalle 8 alle 20 (lunedì-sabato) è stata molto apprezzata dai pazienti che si sono sentiti meno soli nel loro percorso di cura, sorvegliati e protetti. La disponibilità in tempo reale del dato ha permesso interventi tempestivi per gestire a domicilio eventi intercorrenti o situazioni acute che, in un certo numero di casi, avrebbero diversamente generato accessi impropri al Pronto Soccorso e ricoveri evitabili”.

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