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Cronaca Assisi

Medicina, l'ospedale di Assisi premiato dall'American Heart Association

Prestigioso riconoscimento scientifico alla Medicina complessa dell'ospedale di Assisi per la miglior ricerca sui più temibili eventi cardiovascolari, dagli ictus agli infarti. La ricerca è stata eseguita dal direttore della struttura, Paolo Verdecchia

La struttura complessa di medicina dell’ospedale di Assisi ha ricevuto il premio per la migliore ricerca pubblicata nel 2012 sulla prestigiosa rivista Hypertension, l’organo ufficiale dell’American Heart Association, la principale associazione cardiologica mondiale.

La ricerca è stata eseguita dal direttore della struttura, Paolo Verdecchia, e dalla sua equipe allo scopo di mettere a punto terapie sempre più efficaci e innovative verso temibili accidenti cardiovascolari come l’infarto miocardico, l’ictus cerebrale e la morta cardiaca improvvisa, che avvengono prevalentemente nelle prime ore della mattina, poco dopo il risveglio, e per i quali, quindi, è fondamentale conoscere con esattezza l’andamento della pressione arteriosa in questo cruciale periodo della giornata.

"Abbiamo seguito per oltre otto anni più di tremila pazienti con ipertensione arteriosa. - spiega il dottor Verdecchia - Tutti questi pazienti hanno eseguito un monitoraggio non invasivo della pressione arteriosa per 24 ore, consentendoci di definire nel dettaglio l’andamento della pressione non solo durante il giorno, ma anche durante la notte e nelle prime ore della mattina. Abbiamo quindi messo in relazione queste modificazioni di pressione con la successiva insorgenza di gravi eventi cardiovascolari, appunto morte improvvisa, infarto miocardico, ictus cerebrale e scompenso cardiaco".

"La novità del nostro studio - continua il dottor Verdacchia - è che, contrariamente a quanto si riteneva in passato, il rischio di gravi eventi cardiovascolari, letali e non letali, non è dovuto al rapido aumento della pressione dalla notte alla mattina, bensì alla persistenza di elevati livelli pressori sia di giorno che di notte. Insomma, l’ipertensione arteriosa va curata e controllata sull’intero arco delle 24 ore, trascurando l’entità della risalita pressoria nelle ore della mattina".

Questa ricerca, che sarà premiata a settembre in una cerimonia che si terrà a New Orleans, Luisiana, in occasione del Convegno dell’High Blood Pressure Council, testimonia ancora una volta l’alto livello della ricerca italiana, e umbra in particolare, nel settore della malattie cardiovascolari e dell’ipertensione arteriosa.

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