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Cronaca Umbertide

Maxi inchiesta rifiuti, inizia la battaglia dei Comuni: anche Umbertide parte civile nel processo

E dopo Perugia e i Comuni del Trasimeno, anche la Giunta Carizia annuncia la costituzione di parte civile nell'eventuale processo scaturito dall'inchiesta "Spazzatura d'oro". Domani udienza preliminare

E dopo Perugia. Assisi, i Comuni del Trasimeno, Marsciano,  anche Umbertide è pronta a costituirsi parte civile nel processo nato dall’inchiesta “Spazzatura d’oro connection” e che vede coinvolti 22 imputati tra persone e società. La prima udienza dinanzi al Gup del tribunale di Perugia è fissata per domani, martedì 4 dicembre. Tra le accuse, a vario titolo, c’è la truffa, l’inquinamento ambientale, il falso in registri e in atto pubblico, frode in pubbliche forniture, e reati di traffico e gestione illecita di rifiuti.

In una nota il Comune di Umbertide ribadisce la volontà presa dalla giunta Carizia di costituirsi parte civile nel procedimento penale pendente nei confronti di Gesenu, Tsa e Gest. “Il servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti per il Comune di Umbertide è un servizio di preminente rilevanza, dal punto di vista economico ma, soprattutto, per la tutela del suo territorio e per la salute dei suoi abitanti. Gli utenti pagano tariffe sempre più onerose e hanno diritto a una gestione dei rifiuti lecita ed efficiente”. 

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"Di contro, la frazione di Pierantonio, più di tutte, soffre da decenni miasmi intollerabili e l’inquinamento delle falde acquifere, riconducibili, sembrerebbe alla discarica di Pietramelina, presente a ridosso dei confini umbertidesi. Sarà la magistratura ad accertarlo, nel cui lavoro confidiamo insieme a quello svolto dalla polizia giudiziaria. Riteniamo doveroso che l’Amministrazione si costituisca tempestivamente parte civile già nell’udienza preliminare fissata per il prossimo 4 dicembre, non escludendo che gli imputati possano optare per un rito abbreviato e far venir meno la fase dibattimentale. Chiederemo il risarcimento di tutti i causati  all’erario, all’ambiente e alla salute cittadini, monitorando con attenzione il proseguo del giudizio”.

L’indagine sui rifiuti d’oro ha preso piede nel 2014 ed è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia in collaborazione con il Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale del Corpo Forestale dei Carabinieri di Perugia e del Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia.

" All’ingiusto profitto - continua la nota - sarebbe conseguito un grave pregiudizio per i Comuni e per i cittadini residenti che, pur impegnandosi nella differenziazione dei rifiuti e pagando tariffe sempre più elevate, non ottenevano uno smaltimento corretto dei rifiuti".

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