L'Umbria la regione con più massoni in Italia: "Pronti a collaborare con le istituzioni"
Cambio della guardia al vertice regionale del Grande Oriente d'Italia-Palazzo Giustiniani. Il Gran Maestro Antonio Perelli vuole spiegare la storia e il senso della Massoneria nelle scuole e agli universitari: "Lavoriamo per il bene di tutti"
La Massoneria perugina mostra il suo volto - come accade da tempo - è vuole collaborare al rilancio dell'Umbria collaborando con le istituzioni. E' questa la priorità del mandato per i prossimi tre anni dal nuovo presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell'Umbria del Grande Oriente d'Italia-Palazzo Giustiniani, Antonio Perelli. Il Grande Oriente d'Italia dell'Umbria, Perelli ha anche ribadito la sua volontà di aprire le porte dei templi alla cittadinanza non tanto per mostrare i luoghi in cui si riuniscono ma soprattutto per far conoscere le radici, la storia, la cultura e la vocazione prioritaria della Massoneria universale che a suo dire è "fare agli altri tutto il bene che vorremmo che gli altri facessero a noi".
Prevista anche una sorta di lezioni con le scuole e l'università "per una lettura adeguata e scevra da interpretazioni mediatiche della storia della massoneria umbra basata su testimonianze, testi e documenti, anche inediti, forse non sufficientemente valutati o adeguatamente interpretati in passato". Il nuovo capo del Grande Oriente d'Italia ha ribadito che l'Umbria è la regione italiana con la percentuale più alta di massoni e con il maggior numero di intitolazioni di strade, piazze, edifici e servizi pubblici a massoni illustri come Raffaello Silvestrini, Giuseppe Evangelisti, Mario Angeloni, Annibale Vecchi, Enzo Paolo Tiberi a Perugia, Luigi Pianciani a Spoleto, Domenico Benedetti Roncalli a Foligno e Benedetto Brin a Terni. Insomma siamo circondati verrebbe da dire con un sorriso a denti stretti.