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Cronaca Assisi

Incidenti, 3mila in marcia ad Assisi: stop alle morti sul lavoro

Per l'appuntamento dell'Anmil hanno risposto delegazioni di lavoratori da tutta Italia. L'Umbria anche ha il record di morti sul lavoro rapportata alla popolazione. Ecco i dati

In 3mila sotto una sole cocente hanno effettuato ad Assisi la prima marcia nazionale per la sicurezza sul lavoro, organizzata dall'Anmil: il percorso intrapreso andava dalla Basilica di Santa Chiara a quella di San Francesco. E' stata selezionata Assisi - secondo le intenzioni degli organizzatori della marcia - come luogo simbolo di tanti valori positivi come la solidarietà e la fratellanza.

 
Ma al di là del simbolismo francescano, è stata scelta l'Umbria anche per via del tragico primato del tasso d'incidenza di infortuni rispetto al numero di lavoratori. Un dato che comunque negli ultimi anni si sta ridimensionando: nel 2012 i morti sono stati 6 anche se tutti nella Provincia di Perugia.  Il popolo della Marcia ha anche assistito alla messa celebrata da monsignor Domenico Sorrentino.
 
Non è potuto essere presente ma ha comunque inviato il presidente della Camera, Gianfranco Fini un messaggio dove si invita all'unità delle istituzioni, forze sociali e imprenditori per "intensificata l'azione di prevenzione degli infortuni, garantendo la salute e la dignità di tutti i lavoratori". 
 
ECCO I DATI 2012
 
I morti sui luoghi di lavoro sono per il 30,8% in agricoltura, di questi, la metà schiacciati dal trattore (già 53 dall'inizio dell'anno di cui 24 a gugno). Edilizia 26% di morti sul totale, in questa categoria il 28% sono causate da cadute dal’alto. Industria 16,1%, quasi la metà di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autrasporto 5,1%, Il 3% Esercito Italiano (Afghanistan).
 
Il 2,65 nella Polizia di Stato ( tutte le morte in servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta' delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%, dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza del’età. La provincia di Brescia con 12 morti risulta seconda per numero di morti se si esclude la provincia di Modena che ha tantissimi lavoratori morti per il terremoto, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici in questa triste classifica delle province con più morti sui LUOGHI DI LAVORO, con la regione Lombardia che ha già 34 morti.
 
L'Emilia Romagna ha 37 lavoratori morti di cui 18 deceduti sotto le macerie dei capannoni industriali del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Ferrara 6 morti e di Modena 16 morti , Reggio Emilia 3 morti, Bologna, Piacenza e Parma 2 morti. La Toscana registra 21 morti (29 con i morti in mare sulla Costa Concordia affondata sulle coste dell'isola del Giglio) , dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia di Livorno ha 5 morti. Il Piemonte registra 25 morti , la provincia di Torino risulta in questo momento con 13 vittime la prima in Italia per numero di morti.
 
La Sicilia 16 morti con le province , Messina 4 morti, Palermo e Agrigento 3. Campania 19 morti, provincia di Salerno 9 morti, provincia di Avellino 6 morti. Calabria 14 morti con la provincia di Reggio Calabria con 5 morti. Veneto 18 morti con la province di Verona 5 morti e Vicenza con 3 morti, Lazio 15 morti con la province di Roma con 5 morti e Frosinone con 4 morti . Trentino Alto Adige 13 morti, provincia di Bolzano 8 morti. Puglia 14 morti, province di Bari 8 morti e di Brindisi 3 morti. Abruzzo 11 morti con la province di Chieti con 6 morti e di Pescara con 5 morti. Liguria 7 morti, con la provincia di Genova con 4 morti. Marche 6 morti con la provincia di Ancona con 4 morti. Friuli Venezia Giulia 8 morti, Basilicata 5 morti, 3 nella provincia di Matera e 2 in quella di Potenza. Umbria 6 morti, tutti nella provincia di Perugia. Sardegna 5 morti, Molise 3 morti.

 

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