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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

ALLARME Mille tumori "professionali": ci si ammala in Umbria sul luogo di lavoro

I dati arrivano dai controlli ferrei dell'Usl 1 dell'Umbria e si riferiscono alle indagini negli ultimi 4 anni. Quasi 100 cause per malattie invalidanti prese sul posto di lavoro. Sei mila lavoratori a rischio tutti i giorni

In 4 anni di studio sono stati aperti mille fascicoli di inchiesta e di controllo sanitario per presunti tumori correlati al lavoro che si svolge quotidianamente. Un dato importante che è emerso dai controlli effettuati dall'Usl 1 dell'Umbria che sta facendo il bilancio su controlli nei luoghi di lavoro e sui potenziali rischi sanitari a carico dei lavoratori. I tumori in questione sono in prevalenza alla viscica, tumori da amianto e i tumori da polvere di legno e altri materiali in ambito edile o di fabbrica.

Sempre negli ultimi 4 anni  sono state svolte più di 560 indagini per malattia professionale di cui 95 con risvolti giudiziari. Insomma le mancata sicurezze e accorgimento sui luoghi di lavoro sono cause di morte molto di più degli incidenti tragici sul luogo del lavoro. Tornando ai numeri: ogni anno circa 1.500 aziende vengono controllate dalla Usl Umbria 1 per lo studio delle esposizioni ad agenti chimici pericolosi e cancerogeni con indagini ambientali ripetute nel tempo anche al fine di monitorare i risultati di abbattimento del rischio. Sono circa 6mila lavoratori esposti e oltre 1.500 i campionamenti ambientali. Tutti numeri che sono messi in chiaro per la Giornata mondiale sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro promossa dall'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro).

"Il progresso tecnologico e il continuo mutamento del mondo del lavoro - spiega Miscetti in una nota della Usl Umbria 1 - e' caratterizzato, tra le altre cose, dalla immissione nel mercato di un numero sempre crescente di nuove sostanze chimiche, molte delle quali cancerogene o mutagene. Se fino ad una decina di anni fa le sostanze classificate cancerogene dalla Comunità economica europea si limitavano a qualche decina, oggi si aggirano intorno a qualche centinaio. Per molte di queste, tuttavia, non è ancora ben noto il meccanismo etio-patogenetico (iniziatori/promotori) e, in alcuni casi, neanche tutti gli organi bersaglio, rendendo particolarmente difficili eventuali azioni di prevenzione e protezione, soprattutto negli ambienti di lavoro. Ciò rende ragione della particolare attenzione posta dagli organismi internazionali sulla problematica del rischio da esposizione ad agenti chimici nei luoghi di lavoro".

Le strategie adottate hanno consentito l'abbattimento significativo dei livelli di esposizione ad agenti chimici pericolosi nelle aziende del territorio. Un risultato che nel tempo garantira' anche la riduzione dei danni da lavoro, comprese le patologie tumorali, oltre che un piu' agevole riconoscimento delle prestazioni previdenziali a favore dei lavoratori esposti.

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