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Cronaca

Una macelleria su 5 è irregolare sulla provenienza della carne

Tre sequestri, oltre 40 verbali, carne decongelata ma venduta per fresca, tracciabilità di provenienza sospetta o non dichiarata: il blitz della Forestale in Umbria

Una azienda ogni cinque ispezionate è risultata non in regola rispetto alla etichettatura e tracciabilità della carne bovina posta in vendita. Centosettantamila euro l’importo delle sanzioni contestate in tutta l'Umbria. I controlli sono stati portati avanti dal Corpo della Forestale dell'Umbria tra dicembre e gennaio. In provincia di Perugia sono state controllate complessivamente dalla Forestale  138 macellerie e punti vendita.

Sono state individuate delle irregolarità in 34 di queste che tradotto in percentuali vuol dire il  25%  del campione controllato. , e sono state elevate complessivamente. Gli uomini della Forestale hanno anche predisposto tre sequestri di confenzioni di carni a causa della dubbia provenienza degli animali venduti. Le irregolarità maggiori sono:la messa in commercio di carni bovine senza adozione di un sistema idoneo a garantire la veridicità delle informazioni obbligatorie e il nesso tra le carni e l’animale o il gruppo di animali interessati.

Inoltre la commercializzazione di carni preincartate di bovino adulto con denominazione di vendita non corretta. "E’ stato contestato altresì - si legge nel verbale della Forestale -  l’inadempimento degli obblighi relativi alla raccolta identificazione e trasporto dei sottoprodotti di origine animale, volti a prevenire rischi per la salute. Ben quarantotto sanzioni amministrative per un importo totale di 133mila euro.

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