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Cronaca

E' morto Ostelio Quaglia, sinistra in lutto: "Chi regala il suo tempo agli altri vive in eterno"

Lo Spi Cgil, la Camera del Lavoro di Perugia e tutta la Cgil dell’Umbria sono in lutto per la scomparsa del compagno Ostelio Quaglia. Attivista politico e sindacale di primo piano, con una lunga militanza nella Cgil ed in particolare nel sindacato pensionati, per il quale fino al 2010 ha ricoperto l’incarico di segretario generale della Lega Perugia Nord, Quaglia è anche stato tra i promotori e gli animatori dell’Auser di Perugia: "Un caloroso abbraccio alla famiglia di Ostelio e a tutte le compagne e i compagni che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Ciao Ostelio, chi regala il suo tempo agli altri vive in eterno". 

L’addio del deputato del Pd Walter Verini: "Anche Ostelio Quaglia ci ha lasciato. Voglio mandare a Claudio e ai suoi familiari un abbraccio forte. Conoscevo il suo babbo, il suo attaccamento a valori e ideali che hanno sempre guidato la sua vita e il suo impegno di dirigente politico e amministratore. Da giovanissimo dirigente del PCI, negli anni Settanta, ne apprezzavo quotidianamente l'equilibrio e la dedizione alla comunità politica di cui facevamo parte. Da giovane direttore di Umbria Tv ne apprezzai il rigore e lo stile quando svolse l'incarico di amministratore di quella emittente. Ostelio se ne è andato poche settimane dopo la scomparsa di Bruno Nicchi e dopo quella - qualche giorno fa a Terni - di Enio Navonni. Tre persone, tre storie, tre caratteri diversi. Ma un unico filo  che li univa: quello di una generazione di donne e uomini che sapevano mettersi al servizio non di se stessi, ma degli altri, del futuro e non solo del presente, di qualcosa di più importante delle ambizioni individuali. Ecco, di queste cose la politica attuale avrebbe tanto bisogno". 

Il ricordo del segretario del circolo Pd di Monteluce , Sarah Bistocchi: “Da oggi siamo meno, meno forti, e meno ricchi.  La vita di Ostelio è stata sempre così, fatta di un impegno impastato di quotidianità e profuso con entusiasmo, nonostante l’età e gli acciacchi. È una cosa, questa, che mi capita di invidiare spesso alle persone come lui, e mi ritrovo sempre a chiedermi se anche io avrò la fortuna di mantenere l’energia e la forza dei giovani da non più giovani. Mi ricorderò sempre delle sue telefonate alle 8 del mattino, soprattutto la domenica, quando aveva appena letto i giornali e voleva condividere le sue riflessioni con il segretario. Quelle riflessioni (e sì, anche quelle telefonate) mancheranno a tutti noi Claudio”.

 

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