Perugia in lutto, è morto il grande poeta e critico letterario Giorgio Bàrberi Squarotti

Scompare, a 87 anni d’età, un grande amico di Perugia e dell’Umbria, il poeta e critico letterario Giorgio Bàrberi Squarotti. Era venuto, per la prima volta, nella città del Grifo, su invito del Merendacolo, di Ilde Arcelli e altri amici della poesia, tra i quali il nostro Roberto Abbondanza. Critico competente e generoso, mi fu presentato dalla scrittrice friulana, ternana d’adozione, Maria Grazia Lenisa, la più grande poetessa erotica italiana (di un erotismo colto e valoriale), tradotta in Francia da Paul Courget.

Fu Maria Grazia a interporre i suoi buoni uffici per una conoscenza che si tradusse in amicizia, dopo il mio saggio sul libro “Il Gioco e il verbo” di Giorgio. L’amicizia fu rinforzata dal dono di un ritratto che la poetessa e scrittrice perugina Serena Cavallini intese realizzare in segno di riconoscenza per l’apprezzamento dei propri scritti. Giorgio, cattolico praticante, fu anche cantore dell’amore purissimo e intatto per le fanciulle, che rese con immagini e visioni, simili a grandi affreschi barocchi.

Amico del poeta ed editore di “Orient Express”, Antonio Allegrini, pubblicò spesso nelle sue collane. Dunque, Giorgio poeta in proprio che, dalla residenza estiva sulle langhe o da quella torinese in centro città, amava leggere a chi scrive le proprie cose che pubblicò in diversi apprezzati volumi (ben 18 le sue raccolte).

Uomo di elegante franchezza, non esaltava senza motivo ed era generoso coi principianti. Le sue lezioni allo Studium taurinense erano affollate. Sui suoi libri abbiamo studiato in generazioni. Si è occupato dei maggiori autori della letteratura italiana, ha diretto riviste, fu responsabile scientifico del Grande Dizionario Utet della lingua italiana, ha pubblicato decine e decine di saggi fino al 2012, quando ha provato la durezza della malattia.