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Cronaca

In molti tifano per il ritorno alla caccia al lupo: ma ecco quanti sono in Umbria

Chi chiede un contenimento autorizzato e chi invece, tramite un bracconaggio spietato, sta già facendo una strage. Ma non c'è nessun aumento della popolazione da far paventare il ricorso alla mattanza. Ecco il numero reale e il progetto per tutelare allevatori e lupi nostrani

Alcune associazioni di allevatori e agricoltori (la Cia in testa) chiedono un contenimento - che vuol dire ucciderne un numero cospicuo - per presunti agguati a bestiame (ma spesso sono branchi di cani abbandonati). Lo ha chiesto recentemente  anche l'amministrazione comunale di Monte Santa Maria Tiberina perchè in una frazione di montagna due lupi hanno aggredito e branato un capriolo (è la loro natura).

Si parla di una pericolosa crescita senza controllo e così, indirettamente, si alimenta il bracconaggio e lo squallido avvelenamento con polpette che poi va a incidere anche sui cani dei cacciatori e altre specie selvatiche. Ma non è vero niente. Proprio niente. Certo le aggressioni ad alcuni greggi ci sono state e ci saranno ma per questo esiste un fondo regionale per risarcire gli allevatori. Sapete quanti lupi ci sono nel vasto Parco Nazionale dei Monti Sibillini (1.200 kmq): appena 45 individui, distribuiti in 13 gruppi familiari.

Il lupo dell'Appenino: tra neve e fuga

"La specie ha rischiato l'estinzione - hanno spiegato il Presidente del Parco Oliviero Olivieri e il Direttore Franco Perco - in Italia intorno agli anni '70 ma negli ultimi decenni la popolazione è aumentata riconquistando territori da cui era scomparso, come le Alpi. E' importante ribadire che il lupo è innocuo per l'uomo e che non sono mai stati effettuati interventi di reintroduzione o ripopolamento di questa specie in Italia, essendo la sua diffusione riconducibile alle sue buone capacità riproduttive e adattative, alle norme di tutela, alla naturalizzazione degli ambienti montani e collinari e all'incremento delle sue prede naturali, tra tutti il cinghiale, il capriolo e il cervo".

Lupo salvato a Nocera Umbra

In un vasto territorio solo 45 esemplari. Nel resto della Regione la proiezione - effettuata da Perugiatoday.it ascoltate associazioni animaliste e alcuni presidi della Guardia Forestale - è di un centinaio scarso, considerando che è difficile mappare la presenza del lupo dato che si sposta anche per decine e decine di chilometri in una notte. Ora però per capirne di più è partito un progetto di monitoraggio della specie:  lo scorso 26 novembre il gruppo di intervento faunistico del Parco Nazionale dei monti Sibillini ha catturato un esemplare di lupo – un bel maschio di un anno e mezzo di età - a cui è stato applicato un sofisticato collare satellitare che consentirà di localizzare esattamente l'animale e seguirne gli spostamenti direttamente su google maps.

Le operazioni si sono svolte in attuazione del progetto wolfnet2.0 finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nell'ambito della direttiva "biodiversità". I dati saranno di fondamentale importanza per conoscere le abitudini dell'animale e del gruppo familiare a cui è legato. Ciò consentirà di migliorare le azioni di gestione e conservazione di questo grande carnivoro, tutelato a livello comunitario ma per il quale si registra tuttora una rilevante mortalità a causa di bracconaggio e investimenti stradali. Il progetto migliorerà anche le azioni di prevenzione dei danni al bestiame domestico, contribuendo così a favorire un buon rapporto con gli allevatori. Una iniziativa utile, altro che sparare e sempre sparare al lupo. E' purtroppo una storia antica ricca di pregiudizi e voglia sempre di trofei e pellicce da esibire. 

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