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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

E' l'Umbria bellezza! La Lorenzetti chiama, la professoressa risponde e lo studente prende 30

Il quotidiano La Repubblica tira fuori dalle intercettazioni telefoniche sul cantiere Tav il più classico aiutino per far passare l'esame di patologia generale alla Facoltà di Medicina. L'intermediario è la docente, ex assessore della Lorenzetti e iscritta al pd Gaia Grossi

Il più classico degli aiutini all'Italiana. Anzi all'umbra. Gli amici che aiutano amici che chiamano altri amici per far passare senza rischi un esame universitario piuttosto tosto: patologia generale alla Facoltà di Medicina di Perugia. E l'aiutino produce il suo effetto (certo ci sarà stata anche la bravura dello studente "spinto"): esame passato e voto massimo di 30. Questa non è la solita storia basata sui si dice che...ma salta fuori dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Firenze nell'ambito degli arresti domiciliari dell'ex presidente dell'Umbria ed ex Presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti. L'inchiesta riguarda i cantieri della Tav e ha prodotto accuse come corruzione, abuso di ufficio e altro ancora. 

L'aiutino della Lorenzetti è stato riportato dal quotidiano La Repubblica dove si tirano in ballo nomi importanti, importantissimi di un sistema umbro che ora mostra un altro volto rispetto a quello ufficiale. Protagonista è anche la professoressa Gaia Grossi, ordinaria di Chimica generale all'università di Perugia. Ma la Grossi soprattutto è compagna di partito della Lorenzetti ed è stata nella sua prima Giunta regionale suo assessore. Secondo le intercettazioni telefoniche della Procura è proprio l'ex assessore l'intermediario per far passare l'esame allo studente il cui padre è amico della Lorenzetti. 

La professoressa al telefono subito capisce al volo gli intenti del Presidente di Italferr: "Ho capito, ha bisogno di non essere fermato ingiustamente, diciamo così, per qualche finezza accademica". Risponde la Lorenzetti: "Ecco ecco, brava, hai capito perfettamente, Gaia mia". "Noi siamo concrete e pratiche senza tante seghe. Insomma, questa è l'ansia di chi dice: "Io non è che sono figlio di papà, sono uno normale che però sto più avanti di quest'altro, allora vorrei arrivare prima".

La professoressa Grossi tira in ballo anche il Rettore Bistoni di cui però non c'è nessuna intercettazione e quindi potrebbe essere, fino a prova contraria, una sorta di vanteria del docente verso la potente e influente compagna di partito.

"Fatto!": dice la Grossi tramite sms. "Sei grande": risponde Lorenzetti. E la professoressa commenta: "Come si diceva, a noi chi c'ammazza?". Lorenzetti però ha bisogno di ulteriori chiarimenti: "Il ragazzo deve avere qualche informazione o va tranquillo?". Risponde la professoressa: "Lui (il rettore, ndr) ha detto: "Cosa fatta"".“

Insomma viene da chiedersi ora: ma in Umbria funziona tutto così? Certo si parla di un solo esame. Ma viene il sospetto che in Umbria non si muova foglia se la politica non voglia. E in Umbria la "politica" è il centrosinistra che governa dal 1948. Ora qualcuno si dimetterà dall'Università? Qualcuno verrà sospeso? Adesso dunque viene il bello.

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