Quiz su gay e preservativi, il professore di religione spiega: "Serve per aprire dibattito"
Ha voluto dire la sua il professore Massimo Liucci che ha distribuito agli studenti del Mariotti il questionario sulle gravi colpe che si possono commettere: dall'omicidio all'omosessualità. Ha affidato la sua spiegazione al sito chiesa in Umbria
Il professore Massimo Liucci alla fine ha dato il suo punto di vista sul perchè ha voluto distribuire quel controverso e ambiguo questionario alle ultime classi del Liceo Mariotti. Una sorta di quiz a punti sulle gravi colpe che può commettere l'uomo: tra cui anche l'omosessualità, la convivenza, l'aborto e l'uso del preservativo. Il professore di Religione del Mariotti si è affidato al sito www.chiesainumbria.it per precisare la sua posizione. Il suo scorpo era quello di avviare un confronto "per un percorso di approfondimento".
"Il questionario proposto nelle classi terze Liceo, composte da studenti e studentesse maggiorenni - ha scritto Liucci - nell’ambito del programma ministeriale di religione cattolica (dpr 339/87) e delle indicazioni didattiche per il secondo ciclo (Dpr 176/12), che prevede, per le classi terminali del Liceo, come anche degli altri indirizzi di Scuola media superiore annuale, la trattazione di argomenti di natura etica, è stato presentato alle suddette classi con ampia ed argomentata premessa sul suo superamento sia nel linguaggio, sia nella sua articolazione, dall’attuale processo di autoconsapevolezza della coscienza sociale della nostra società. Pertanto rientrava nella finalità per il confronto e la presa di coscienza personale dei singoli studenti, quella di “vedere” il questionario, uscito in una rivista ben dieci anni or sono, e confrontarlo con l’odierna situazione. In secondo luogo, altra importante finalità educativa è stata quella di far emergere eventuali posizioni, ormai residuali, coincidenti con l’impostazione ormai obsoleta che il questionario proponeva ed accompagnare con l’azione educativa un processo di effettivo superamento di tali posizioni. Tutto ciò per avviare un percorso di approfondimento e di confronto tra gli stessi studenti, nel rispetto delle singole posizioni e con un esercizio democratico della propria coscienza personale e sociale, durante l’intero anno scolastico".
