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Cronaca

Lettera dei fedeli e amici della parrocchia di Sant’Agostino all’Ordine agostiniano: "Padre Sulpizi torni a Perugia"

Missiva per chiedere di prendere in considerazione il caso del sacerdote padre Fernando Sulpizi di Perugia, ora trasferito in quel di Gubbio

Un gruppo di intellettuali, estimatori, fedeli della (ex) parrocchia di Sant’Agostino scrive all’Ordine agostiniano, per chiedere di prendere in considerazione il caso del sacerdote padre Fernando Sulpizi di Perugia, ora trasferito in quel di Gubbio.

Scrivono: “Padre Fernando è stato trasferito in altra sede agostiniana da metà novembre scorso, dopo 55 anni di ininterrotta permanenza nel Convento agostiniano di Corso Garibaldi”.
La raccomandazione: “Si chiede di tenere in considerazione l’età e le condizioni di salute di padre Sulpizi. È infatti da tutti riconosciuta l’importanza   rivestita dal mantenere sede abitativa ed abitudini ad una certa età”.

La comunità, orfana della sua assistenza spirituale, osserva: “Noi parrocchiani e cittadini, che da decenni beneficiamo dell’opera di assistenza spirituale di Padre Sulpizi, chiediamo che si trovi per lui una soluzione abitativa per cui possa tornare a vivere a Perugia”.

Intellettuale coltissimo ed esorcista. “Sono peraltro note le sue insostituibili potenzialità anche in materia di casi gravi di possessione, tali  da richiedere l’intervento della sua potenza spirituale, in quanto esorcista ufficialmente investito dal Vescovo di Perugia”.

Musicista e figura di solido riferimento culturale: “La presenza di Padre Sulpizi è importante per la città di Perugia anche sotto il profilo strettamente culturale, data la valenza della sua figura d’artista compositore e direttore di ensemble musicali e della casa editrice, in attività da molti anni e in procinto di pubblicare una importante serie di composizioni ispirate alla ‘Confessioni’ di S. Agostino”.

Ma come si fa a pubblicare quel capolavoro, se gli hanno pure chiuso la storica casa editrice? “La stessa Casa editrice è stata improvvidamente smantellata e anche questo costituisce, a nostro avviso, un danno irreparabile”.

Che fare per rimettere a posto la situazione? Scrivono: “Restiamo convinti del fatto che la soluzione più semplice consista nel rientro nella sua ex parrocchia di Corso Garibaldi, magari assistito da una presenza amica. Anche se dobbiamo con dolore constatare che l’Ordine intende lasciare questo luogo, dopo sette secoli dal suo insediamento”.

Conclusione: “Chiediamo dunque alle SS.VV. di ritornare su una decisione per noi incomprensibile e inaccettabile”. Come finirà? “Perugia, in tutte le sue componenti sociali, civili e culturali, si attende una felice conclusione della vicenda, col rientro di Padre Fernando, anziano e malato, ma personaggio insostituibile sul piano sacerdotale, spirituale e culturale”.

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