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Cronaca

Legambiente avvisa l'Umbria: "A rischio dissesto idrogeologico"

Secondo il dossier "Ecosistema Rischio 2011" elaborato da Legambiente in collaborazione con la Protezione Civile, il 100% del terriorio della Regione Umbria sarebbe a rischio idrogeologico

In Italia otto comuni su dieci sono a rischio idrogeologico e in cinque regioni, fra le quali l'Umbria, il 100% del territorio è in pericolo. Questo è l'allarme lanciato dal rapporto "Ecosistema Rischio 2011", fatto da Legambiente in collaborazione con la Protezione civile.

L'indagine prende in considerazione le attività realizzate dai Comuni contro il dissesto idrogeologico e mette in evidenza che oltre ai comuni umbri, sono interamente a rischio, oltre alla provincia autonoma di Trento, Calabria, Molise, Basilicata, e Valle d'Aosta (Marche, Liguria al 99%; Lazio, Toscana al 98%).

Le amministrazioni comunali hanno risposto in maniera piuttosto omogenea al questionario di Ecosistema rischio, per questo motivo è possibile analizzare i dati anche su base regionale.

Umbria-Tra le amministrazioni comunali umbre intervistate, sono 26 quelle che hanno risposto al questionario di Ecosistema rischio (il 28% del campione). Di queste, i dati relativi a 2 amministrazioni sono stati trattati separatamente, poiché i competenti uffici comunali hanno dichiarato di non avere strutture in aree a rischio, il che giustifica parzialmente il non essersi attivati in azioni di prevenzione e pianificazione. Sono state invece conteggiate quelle amministrazioni che, a seguito di interventi di consolidamento e delocalizzazione, pur non avendo fabbricati in zone a rischio, svolgono comunque un buon lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico. I calcoli eseguiti, dunque, si riferiscono a 24 amministrazioni comunali dell’Umbria.

La percentuale più elevata di comuni che svolgono un positivo lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico è in Veneto (43%). Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia e le Marche, regioni in cui il 40% delle amministrazioni comunali risulta svolgere un positivo lavoro di prevenzione del rischio. In coda Abruzzo e Sardegna, regioni in cui il 96% delle amministrazioni comunali intervistate non svolge una positiva opera di prevenzione di frane e alluvioni.






 

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