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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Deriso, umiliato e ricattato sessualmente: chiesto il giudizio per capi e colleghi

Maltrattamenti sul posto di lavoro e atti persecutori. Sono queste le accuse di cui dovranno rispondere, a vario titolo, sette persone. Il pm ha chiesto il processo per tutti

Maltrattamenti sul posto di lavoro e atti persecutori. Sono queste le accuse di cui dovranno rispondere, a vario titolo, la responsabile del personale, un altro responsabile di reparto e altri cinque colleghi di un’azienda nel perugino nei confronti di un dipendente (all’epoca dei fatti). Il sostituto procuratore Valentina Manuali che ha coordinato le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e la prima udienza dinanzi al gip del tribunale di Perugia è stata fissata al 28 giugno.

Sarebbero stati cinque anni d’inferno per l’ex dipendente – assistito dall’avvocato Rita Urbani - deriso, minacciato di licenziamento, e offeso.  Complice un clima “dispotico” nei suoi confronti, sarebbe stato oggetto di scherno per il suo accento meridionale e “accusato” di avere un atteggiamento effeminato, ma anche diffamato con epiteti quali “matto” e “cretino”, per poi essere trasferire in una sezione distaccata “privo di mansioni, al fine di farlo lavorare in “condizioni di totale isolamento ed emarginazione”. Ma il dipendente avrebbe anche ricevuto avances sessuali “pena il licenziamento” da parte di un responsabile, oppure costretto a percorrere chilometri sotto la pioggia e con il freddo in zone impervie con il motorino al posto dell’auto. I vari episodi contestati risalirebbero a un arco temporale che va dal 2010 al 2015.

Anche gli altri cinque dipendenti finiti nella lente d’ingrandimento della procura, avrebbero molestato il collega deridendolo e sbeffeggiandolo per il suo accento meridionale e per il suo orientamento sessuale. Le indagini coordinate dalla procura e portate avanti dai carabinieri dell’ispettorato del lavoro sono riusciti a portare a galla tutta la vicenda che il prossimo giugno finirà davanti al giudice per le indagini preliminari per decidere se ci siano o meno i presupposti per il vaglio dibattimentale. 

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