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Cronaca Ponte San Giovanni

Il cinese mago delle truffe si era rifugiato a Ponte San Giovanni: era ricercato da mezzo mondo

Nella provincia di Perugia l'uomo aveva forse individuato anche la sua ideale nuova base di appoggio per operare nuovi raggiri e nuove truffe. Da anni era ricercato dai servizi segreti cinesi e dalla polizia internazionale

L’artista della truffa è stato arrestato, nelle ultime ore, a Perugia, dai carabinieri della Stazione di Ponte San Giovanni coadiuvati dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale. Si tratta di un cittadino cinese Z.L. di 29 anni, operaio, regolare, nato nella Cina popolare ma  attualmente domiciliato a Perugia, sul quale pendeva un mandato di cattura internazionale emesso dall’autorità giudiziaria cinese per reati di truffa commessi nel territorio della Cina Popolare a danno di compagnie assicuratrici, inscenando falsi incidenti con autovetture. 

Il truffatore, per sottrarsi alle conseguenze penali delle sue azioni truffaldine, nell’ottica di sfuggire alle sue ricerche che nel frattempo erano state diramate in tutta Europa, aveva trovato rifugio in questo capoluogo umbro. Non solo, ma nella provincia di Perugia l’uomo aveva forse individuato anche la sua ideale nuova base di appoggio per operare nuovi raggiri e nuove truffe. 

Dopo essere riuscito a sfuggire per anni alle forze dell’ordine cinesi ed europee, grazie alle sue abilità menzognere, non è riuscito a sottrarsi ai controlli dei carabinieri del Comando Provinciale di Perugia che dopo averlo rintracciato in Umbria, l’hanno tratto in arresto e condotto nel carcere di Capanne, a disposizione della competente autorità giudiziaria, in attesa di essere estradato per il paese d’origine.

 "L'accusa - ha spiegato l'avvocato Daniela Pettirossi - che viene mossa al mio assistito, tutta da verificare, è solo quella di aver simulato un falso incidente stradale allo scopo di ottenere un indennizzo dall'assicurazione. Viene dunque contestata un unica truffa risalente all'anno 2008. il cittadino cinese non si è sottratto alle ricerche, semplicemente è entrato in Italia con il decreto flussi, qui lavora onestamente con regolare permesso di di soggiorno e non ha commesso alcun reato"

 

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