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Cronaca

Quando il ladro, per farla franca, si trasforma da inseguito in (finto) inseguitore

E' accaduto al Borgo d’Oro, dentro la bottega d’arte del noto restauratore Gustavo Sanchirico

E' accaduto al Borgo d’Oro, dentro la bottega d’arte del noto restauratore Gustavo Sanchirico (suoi gli interventi, tra i tanti, sul portale del Bastoni e sul pulpito in Cattedrale, oltre che su mille altre emergenze d’arte antica). Il principe dei restauratori del legno  se ne stava, dunque, al laboratorio per qualche lavoretto, al pianterreno della bellissima casa medievale di corso Garibaldi, quando entra un giovane di origine nordafricana.

Chiede di essere aiutato. Come? Offrendogli la possibilità di collaborare. Sanchirico, uomo di cuore, ma che di solito va  per le spicce, gli risponde che non c’è lavoro e non può assumere nessuno.

Dopo di che, mentre lo straniero si allontana, nota che costui gli ha sottratto il telefonino. Si affaccia allora sulla porta del laboratorio e si rivolge all’indesiderato ospite che, alla chetichella, se la sta svignando: “Oh, riporta qui il telefono!”.Quello fa lo gnorri e accelera il passo.

Sanchirico lo segue e costui si guarda indietro, affretta progressivamente i passi, fino a darsi alla fuga. L’inseguitore non si dà per vinto e, all’altezza di piazza Lupattelli, verso la chiesa di Sant’Agostino, sta per acciuffare il malandrino.

A questo punto il ladro, vistosi perduto, lancia il telefonino a terra, per far desistere il derubato dall’inseguimento. Ma siccome Gustavo è personaggio notissimo al Borgo d’Oro ed ha tanti amici, la gente, riconoscendone la voce, si affaccia sulla strada dalle botteghe per dargli una mano a bloccare il malvivente.

Ma il ladruncolo inventa un ingegnoso sistema per farla franca. Mentre accelera la fuga, si mette a strillare “Al ladro!”, fingendo, a sua volta, di inseguire un fantomatico ladro dal quale simula di essere stato derubato. I borgaroli, presi alla sprovvista, credono alla recita e lo lasciano andare. Fin tanto che il malvivente, scornato ma non acciuffato, si precipita verso via Vecchia, dileguandosi alla vista del derubato e dei suoi amici.

Non c’è che dire: una trovata originale. Finale fuori copione: la rabbia di Sanchirico è tale che, raccolto da terra il proprio, costoso cellulare, lo lancia contro il muro e lo riduce in pezzi. Ora gira con un telefonino super economico e, sbollita la rabbia, ride dell’incidente. Ma ne ha ingoiata di bile!

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