Accusa l'ex di averle fatto sparire l'auto, ma lui era in carcere
Un albanese finisce davanti al giudice per appropriazione indebita della vettura della ex convivente rumena, ma le carte dicono che in quel periodo era a Capanne
Una ragazza rumena ha denunciato un giovane albanese con il quale conviveva per averle sottratto l’autovettura. La procura perugina ha disposto il giudizio per appropriazione indebita per il giovane, difeso dall’avvocato Antonio Aiello.
E questa sarebbe la storia così come la racconta il capo d’imputazione. Scorrendo la memoria difensiva presentata dal legale dell’imputato, però, sorge qualche dubbio.
Intanto la ragazza è irreperibile e non si è costituita parte civile. Denuncia, sempre la giovane, che l’auto a lei intestata era sempre in uso al ragazzo con il quale conviveva, oppure condivideva l’appartamento, e che ad un certo punto, nonostante le richieste di restituzione, non l’avrebbe più vista.
Il giovane albanese si difende con le carte, difficilmente smentibili visto che sono di organi ufficiali dello Stato italiano, Tribunale e carcere: nel periodo in cui, secondo la denuncia, si sarebbe impossessato dell’auto, era detenuto a Capanne per altri motivi.
Prove che la difesa metterà sul tavolo del giudice una volta aperto il dibattimento.