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Cronaca

L'INVIATO CITTADINO Quel basamento del monumento in Piazza Italia ha una data illeggibile e lacunosa

Tutta colpe di quelle gite scolastiche di distruzione invece che di istruzione?

Gite scolastiche d’istruzione. Gite scolastiche di “distruzione”. Si dice appartenere a questa seconda categoria lo sfregio effettuato sulla scritta del basamento del monumento equestre in piazza Italia a Vittorio Emanuele II, ultimo re di Sardegna e primo re d'Italia. Autore dell’opera: lo scultore romano Giulio Tadolini (1849-1918), che lo fece realizzare presso la celebre Fonderia Nelli. L’opera fu inaugurata nel 1890. Il grande bronzo immortala il monarca che, fiero, incede a cavallo. Sul basamento la scritta “A Vittorio Emanuele II l’Umbria liberata nel settembre MDCCCLX [1860]”. Il numero è – secondo tradizione – scritto in lettere romane. Sul lato che guarda palazzo Calderini, la scritta della data è stata deturpata e qualche lettera asportata.

Su questa facciata, infatti, si legge: “L’Italia nell’opera del re liberatore, presentì il settembre…” dove alcune lettere sono state staccate e asportate, si vede il numero MDCC_ _XX (in cui i trattini rappresentano le lettere mancanti). Ma qui i conti non tornano. Se ci si riferisce sempre a quel 14 settembre 1860 (in cui l’esercito italiano liberatore entrò da Porta Sant’Antonio e da Porta Santa Margherita) c’è qualcosa che non quadra. Sta di fatto che, se l’indicazione cronologia fosse la stessa, una X è certamente di troppo. Comunque sia, la situazione errata e lacunosa va messa a posto e la scritta correttamente reintegrata.

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