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Cronaca

INVIATO CITTADINO Inaugurazioni a Fontivegge e verde urbano, finalmente… acconcio

Sostituite le piante impattanti con arbusti e cespugli più discreti

Inaugurazione al fulmicotone, quella di iermattina a Fontivegge. Autorità, esponenti di Libera e della società civile. Studenti da Bernardino di Betto, Mariotti, Volta, Galilei, Giordano Bruno, Capitini, Pieralli, Giovanni Cena, Gabelli e Pestalozzi.

Piazza (Dario Capolicchio) e sottopasso (a Peppino Impastato) dedicati a vittime innocenti della Mafia. Operazione sacrosanta. Con la consigliera comunale e assessore provinciale Erika Borghesi che, da provata sportiva (e con ‘sprezzo del pericolo’), sale su uno scalandrino per assecondare la scopertura di una targa.

Lo stato dell’arte del sottopasso. Veloce sopralluogo dell’Inviato Cittadino al sottopasso che per l’occasione è stato ripulito, anche per rimuovere  il persistente odore d’orina.

Cunicolo ancora un po’ acciaccato, in attesa dell’intervento artistico dei ragazzi del Liceo Di Betto ben rappresentato all’evento. Vi saranno effettuati interventi artistici, declinati nella modalità e nei linguaggi delle varie arti.

La targa “dimenticata”. Di targa, non era stata scoperta quella del versante sul lato farmacia. Fretta o dimenticanza?  Hanno provveduto dopo l’inaugurazione della piazza.

Una parola sul verde inserito nell’aiuolona compresa fra la fontana di piazza Vittorio Veneto e l’edificio Stazione.

Sembra che finalmente ci siamo.

Dopo l’improvvida piantumazione di alberi d’alto fusto che avrebbero impattato, obnubilando sia la Stazione che la prospettiva di via Mario Angeloni.

Tutte alberature prontamente rimosse. Anche a causa delle critiche? Se sì, meglio: vuol dire che ascoltano. E che leggono.

Poi quelle buche residue che generavano qualche imbarazzo. Ora colmate da generose palate di terreno.

Finalmente una decisione sensata: quella di mettere piantine di rosmarino, mini cespugli che non crescono più di tanto e arbusti che, auspicabilmente, verranno tenuti sotto controllo. Insomma: irreggimentati, prima che crescano a dismisura.

Decisione eccellente, di buon senso ed esteticamente apprezzabile.

Una parola sulle tre (s)comode strisce di sedute sulla tamponatura fra muretto e cortex sul lato Stazione.

Fronteggiano l’edificio Stazione e le fermate del pullman.  Belle sono belle. Ma c’è chi ci fa notare che la composizione a strisce pieno-vuoto potrebbe risultare scomoda.

Ripensando a un famoso film. Con l’effetto evocato dal film  Culastrisce, nobile veneziano (diretto da Flavio Mogherini, da una commedia di Maurizio Costanzo).

Ci dicono: “Anche le panchine pubbliche sono a strisce”. Sì, ma orizzontali. Di queste porteremo l’impronta: là dove non batte il sole.

Si scherza, s’intende. Dato che ci sono ancora le transenne, faremo-faranno la prova-seduta a lavoro concluso. Il sottoscritto non si candida. Lo faranno le genti in attesa del mezzo pubblico.

Ma un’osservazione s’impone. Può l’estetica prevalere sulla funzionalità?  Risponda il lettore.

Foto - Inaugurazioni a Fontivegge e verde urbano

(Foto Sandro Allegrini)

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