Operaio infortunato, ma non sul lavoro: pena ridotta per il certificato falso
La Corte d'appello ha portato a 2 mesi la pena per aver indotto un medico dell'Inail a certificare un infortunio come se fosse avvenuto sul lavoro
La Corte d’appello di Perugia ha ridotto da 6 a 2 mesi la pena inflitta dal giudice per l’udienza preliminare a un operaio per aver indotto un medico a certificare un infortunio.
L’uomo, difeso dall’avvocato Elena Cristofari, è finito sotto processo “per avere, affermando falsamente di essersi infortunato durante il lavoro, indotto in errore il medico, il quale redigeva il relativo certificato medico per riapertura d’infortunio attestando, quale diagnosi, fra l’altro: esiti di frattura pluriframmentaria all’astragalo con prognosi di giorni 20”.
Una falsità ideologica e materiale che avrebbe portato alla truffa per l’indebita percezione in danno dell’Inail e del datore di lavoro. Il reato di truffa è caduto, anche a seguito della testimonianza dei medici dell’Inail che hanno ricostruito l’accaduto davanti al giudice.