Appartamenti trasformati in case chiuse, a capo del giro una cinese
Gli agenti tenevano sotto controllo i due appartamenti da moltissimo tempo. Il blitz è scattato contemporaneamente, sgominato giro di prostituzione
Le indagini erano ormai partite da tempo. Gli investigatori della Sezione “Reati contro la persona” della Squadra Mobile (ex cd. “Omicidi e Buoncostume”), diretti dal Dott. Marco Chiacchiera e coordinati dal Dott. Piero Corona e dal Sovrintendente Matteo Zanotti, tenevano infatti costantemente sotto controllo due distinti appartamenti, uno a San Sisto e l’altro a Ponte San Giovanni.
I sospetti erano iniziati, non grazie alle segnalazioni dei condomini, ma grazie a un collegamento tra due appartamenti che hanno fatto sospettare che le abitazioni fossero due case di prostituzione
Nelle prime ore del pomeriggio dello scorso venerdì 25 luglio, infatti, è scattato il doppio blitz in contemporanea. Gli uomini della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine “Umbria e Marche”, costituiti in un unico e sinergico gruppo d’azione, hanno fatto irruzione in entrambi gli appartamenti monitorati e all’interno ogni sospetto ha trovato conferma.
Gli agenti si sono introdotti nelle due abitazioni fingendosi dei clienti. A rispondere alle chiamate con un italiano perfetto, era sempre e una sola donna regolare sul territorio nazionale e titolare di un contratto per l’uso dell’immobile.
L’eventuale cliente che intendesse contattare i numeri pubblicati su internet, relativi a ragazze cinesi “appena arrivate in città”, si trovava a parlare direttamente con la prostituta-sfruttatrice la quale chiedeva al cliente se preferisse recarsi a fruire della prestazione sessuale a San Sisto o a Ponte San Giovanni, in base a dove gli rimanesse più comodo: una vera e propria rete di prostituzione, la cui ampiezza ed il cui raggio d’azione è attualmente oggetto di ulteriori indagini da parte della Squadra Mobile.
In entrambe le case-squillo sono state individuate le rispettive “addette ai lavori” cinesi, ma con una particolarità di fondamentale importanza. Una delle due donne era la sfruttatrice dell’altra. M.Y., 41 anni, a capo del giro, è stata quindi denunciata in stato di libertà per sfruttamento della prostituzione, e sono in corso accertamenti per verificare quanti altri soggetti siano dolosamente coinvolti nel giro di prostituzione.
La seconda, invece, giunta a Perugia da Milano la sera prima e sorpresa nella casa di prostituzione di Ponte San Giovanni, clandestina sul territorio nazionale, è stata immediatamente accompagnata al CIE di Roma Ponte Galeria per la successiva espulsione. Le indagini sono coordinate dal Sostituto Procuratore Claudio Cicchella.