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Cronaca

Carni bovine malate e contraffatte: dopo la maxi inchiesta dei Nas, in tredici rischiano il processo

Carni taroccate, bovini malati e di dubbia provenienza, con tanto di contraffazione di marchi auricolari

Carni taroccate, bovini malati e di dubbia provenienza, con tanto di contraffazione di marchi auricolari. Dopo la maxi inchiesta dei Nas del 2014 che aveva portato a galla la commercializzazione illecita di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata, sono tredici le persone finite sul banco degli imputati.

Non solo la procura contesta agli imputati l’associazione per delinquere, ma a vario titolo anche il falso, frode nell’esercizio del commercio, distruzione/soppressione di atti e diffusione di una malattia da un animale. La vicenda giudiziaria che vede coinvolti nell’inchiesta allevatori, veterinari, autotrasportatori e commercianti è sbarcata in aula questa mattina, davanti al gup D’Andria. Qui la procura ha sollecitato il rinvio a giudizio per tutti i coinvolti. La prossima udienza, che potrebbe costare l'inizio del processo a carico degli imputati, è stata aggiornata a gennaio dove discuteranno le difese. 

Secondo la ricostruzione accusatoria, c'è chi avrebbe provveduto ad asportare marchi auricolari e passaporti da bovini legalmente acquistati per riutilizzarli su animali diversi e di dubbia provenienza e malati, avvalendosi della complicità di un veterinario per le false attestazioni sanitarie. Complice anche un autostraportatore che avrebbe provveduto al trasporto di bovini privi di marche auricolari e  ai quali erano state apposti quelli contraffatti.

Una catena, quella ricostruita nel corso dell'inchiesta perchè a loro volta due commercianti e titolari di una stalla avrebbero a fornito l'utilizzo fittizio del proprio insediamento zootecnico "quale sito di provenienza degli animali malati con i marchi contraffatti e sottoposti alle compiacenti attestazioni del veterinario". Ma c'è di più perché nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura, la movimentazione dei animali malati avrebbe provocato anche la diffusione della "brucellosi e della tubercolosi" in alcuni allevamenti bovini. Dopo le indagini, le misure cautelari e i sequestri, la vicenda è approdata dinanzi al gup per stabilire se ci siano i presupposti per l'approfondimento del vaglio dibattimentale. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Marco Brusco e Giuseppe De Lio, Franco Libori, Marconi e Passerini. 

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