Incendio in via Fabretti, la testimonianza dello studente: "Ho sentito un forte odore dalla camera..."

“Lo spavento c’è stato, e non da poco”. Parla il giovane che si trovava nell’appartamento al civico 55 di via Fabretti, terzo piano, all’interno del quale stamane si è sviluppato un incendio per cause ancora sconosciute. È ancora tremante, sa di fumo e ha le braccia cosparse di fuliggine.

“Ho sentito un acre odore di fumo e sono sceso dalla camera, posta al piano superiore. Appena aperta la porta della cucina, sono stato investito dal calore e dal fumo. Perciò mi sono rifugiato di sopra e ho chiamato i vigili del fuoco”. La stanza è dotata di un abbaino dal quale prende luce e aria e il giovane ha atteso con trepidazione l’arrivo dei soccorritori.

“Alloggiamo in tre in quell’appartamento – aggiunge – ma gli altri due, fortunatamente, non c’erano”. Ma si tratta di uno studente, come tradirebbe l’aspetto estremamente giovanile e i capelli fin sulle spalle? “Sono uno specializzando e opero al Silvestrini, perciò vivo qui anche in periodo di chiusura delle attività accademiche”.

Dal sopralluogo dei caschi rossi emerge che l’arredamento è stato distrutto e ci sono strutture da verificare. Intanto, l’appartamento è stato dichiarato inagibile. In mattinata un ingegnere verificherà lo stato di tenuta dal punto di vista statico e relazionerà circa gli interventi necessari.

E adesso come farai, dove andrai ad abitare? “Per qualche giorno cercherò ospitalità da amici studenti fuori sede. Poi si vedrà”. Certo che in quell’appartamento non potrà tornare per un bel pezzo.

Parlando  coi vigili del fuoco e con alcune rappresentanti del corpo della polizia municipale, si sente ripetere il commento condiviso “Gli è andata proprio bene!”. Ma non gli è andata bene sul piano dell’abitazione. Tanto che – comprendendo il disagio del giovane – parte l’iniziativa  di chiedere al professor Luca  Ferrucci una camera in uno dei collegi Adisu, in attesa che il giovane trovi una decente sistemazione.