Rogo nelle case del sesso, piromane assoldato per bruciare i covi delle prostitute: alla sbarra

Due umbri di 70 e 41 anni dovranno rispondere di una serie di incendi, avvenuti nel 2011 in alcuni appartamenti nell'Altotevere, già posti sotto sequestro. Le abitazioni, secondo le indagini, sarebbero risultate essere luoghi di frequentazioni sessuali e quindi sequestrati per il reato di sfruttamento della prostituzione. I due, dopo essersi accordati, avrebbero appiccato il fuoco danneggiando i mobili, ma anche i locali sottostanti agli appartamenti "presi di mira" e appartenenti a enti pubblici e associazioni.

Secondo il pm Mara Pucci, che per entrambi ha richiesto il rinvio a giudizio, il 70enne avrebbe "organizzato e diretto l'attività del concorrente e per aver determinato a commettere il delitto, o comunque per essersi avvalso di una persona affetta da debolezza psichica" del 40enne, che dalle carte risulta essere un "noto piromane". "L'organizzatore" avrebbe rimosso i sigilli apposti ad alcuni appartamenti sequestrati dall'Autorità giudiziaria e previa effrazione della serratura e sfondamento di porte e finestre, si sarebbe introdotto al loro interno accattastando mobili e vestiario, nonchè bombolette spray sui materassi delle camere da letto "in modo da aumentare la potenzionalità diffusiva e distruttiva delle fiamme". Con l'aggravante, secondo l'accusa, di aver commesso i danneggiamenti su cose esposte alla pubblica fede ed entrambi al fine di commettere i delitti di incendio.

Questa mattina, in fase di udienza preliminare dinanzi al giudice Giangamboni, è stato chiesto per il 40enne una perizia psichiatrica; si torna in aula ad ottobre per il conferimento dell'incarico al perito. Inoltre si dovrà valutare anche la certificazione d invalidità civile prodotta dall'avvocato difensore del presunto "promotore". I due imputati sono difesi dagli avvocati Adorisio e Zaganelli.